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Il doppio passaggio ad Ascoli, il classico finale a San Benedetto: arriva la “Tirreno-Adriatico”

CICLISMO - La "Corsa dei due mari" arriva nelle Marche. Domani assaggio nel Piceno e ad Ascoli. Nel weekend il clou: venerdì traguardo al valico di Santa Maria Maddalena a Sarnano, sabato passaggio a Macerata con partenza e arrivo ad Osimo, domenica bandiera a scacchi nella Riviera delle Palme
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Ascoli 2022

 

Cresce l’attesa per l’arrivo della Tirreno-Adriatico nelle Marche, teatro come al solito della chiusura della gara ciclistica giunta alla 58esima edizione.

 

Domani giovedì 9 marzo il primo assaggio, con il transito della quarta tappa, da Greccio (Rieti) a Tortoreto (Teramo), nel Piceno: da Pescara del Tronto a Maltignano, passando per Acquasanta Terme, Ascoli, Villa Pigna e Piane di Morro.

 

Ma è da venerdì intorno alle 12,50 che la carovana entrerà nelle nostra regione e non uscirà più sino all’arrivo, previsto per domenica 12 marzo a San Benedetto. Due le tappe interamente marchigiane: il circuito Osimo-Osimo Stazione in programma sabato e quella di domenica, che vedrà sventolare la bandiera a scacchi sul classico traguardo nella Riviera delle Palme. Una, la più attesa, praticamente tutta nel nostro territorio: la Morro d’Oro-Sarnano Sassotetto.

In due Comuni scuole chiuse: sabato a Recanati e Osimo. Mentre domani ad Ascoli uscita anticipata alle ore 11 in tutte le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido. Venerdì a Comunanza (alle ore 12 per Elementari e Medie ad eccezione delle classi che svolgono tempo pieno), Amandola e Sarnano (alle 12 gli studenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado).

 

Una vetrina, quella del grande ciclismo, mondiale: grazie alle dirette televisive le immagini di questi luoghi saranno trasmesse in ben 200 Paesi, mettendo in evidenza il ruolo dello sport come veicolo di promozione turistica e volano per l’economia di un territorio che dopo il sisma si sta muovendo verso la rinascita.

 

Trampolino verso la Sanremo e le classiche del nord Europa, la corsa dei due mari vede impegnati tantissimi dei migliori al mondo: da Roglic ad Hindley, da Alaphilippe a Sagan e Cavendish, senza dimenticare Adam Yates, Van Avermaet, Mas e Mikel Landa, Van Aert e Van Der Poel.

 

In testa, per ora, alla classifica provvisoria dopo tre delle sette tappe il nostro Filippo Ganna, che con Ciccone, Caruso e Formolo rappresenta il plotone italiano (purtroppo privo di marchigiani) in grado di ambire alla classifica finale.

 

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Il trionfo di Simon Yates nel 2020 a Sassotetto

Come detto, venerdì si arriva e si resta nelle Marche. E’ la tappa più dura, più spettacolare, e forse decisiva per la vittoria finale, quella del 10 marzo e non solo per i 168 chilometri e un dislivello di 3.800 metri.

 

L’intero percorso non presenta alcun tratto di respiro: da Morro d’Oro a Sassotetto (dove la corsa dei due mari arriva per la terza volta dopo le edizioni del 2018, vittoria Mikel Landa, e il 2020, primo Simon Yates) è un continuo susseguirsi di salite e discese per un tragitto estremamente articolato sia altimetricamente che planimetricamente.

 

La carovana che partirà da Morro d’Oro attraverserà prima il Piceno (Castel di Lama, Offida, Castignano, Rotella e Comunanza) poi il Fermano con il passaggio ad Amandola e al valico dei Rustici, previsto fra le 14,04 e 14,19 circa.

 

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La salita verso Sassotetto

I corridori transiteranno poi per la prima volta a Sarnano ma non saliranno subito per l’arrivo. Prima è previsto un passaggio nel territorio di San Ginesio e di Gualdo (le cui salite sono classificate Gran Premio della Montagna) da dove si tornerà sotto le tre torri prima del gran finale: la salita sino a Sassotetto dove è previsto l’arrivo fra le 15,45 e le 16,14. E che salita: per arrivare ai 1.465 metri del valico di Santa Maria Maddalena ci sono 14,6 chilometri di ascesa, pendenza massima al 14%, con il tratto centrale all’8,1% di pendenza media e il finale al 7,5%, costituita da lunghi rettilinei intervallati da tornanti. La pendenza si addolcisce solo a ridosso dell’arrivo posizionato vicino alla stele che ricorda il grande Michele Scarponi, l’Aquila di Filottrano, vincitore della corsa nel 2009 e scomparso a 37 anni il 22 aprile 2017 in un incidente stradale mentre si stava allenando nella sua città.

 

tirreno-adriatico-2020-2-325x217Si prevede il pubblico delle grandi occasioni in occasione dell’evento e quindi il Comune di Sarnano ha disposto diversi divieti e cambiamenti alla viabilità. Il primo passaggio sotto le tre torri è previsto intorno alle 14,10 e la chiusura della strada è prevista per 40 minuti prima dell’ingresso della Tirreno-Adriatico nel territorio comunale quindi alle 13,30. La seconda chiusura delle strade avverrà alle 14,20 fino a 15 minuti dopo il passaggio della corsa. La strada che da Fonte Lardina porta al valico di Santa Maria Maddalena e a Pintura di Bolognola sarà invece chiusa già dalle 6 del mattino di venerdì 10 marzo. Questo tratto sarà, quindi, completamente interdetto al traffico e rappresenta gli ultimi due chilometri e mezzo circa del tracciato della corsa. Per gli utenti degli impianti sciistici, sarà possibile raggiungere le piste attraverso la stazione di Sassotetto, arrivando al parcheggio: da lì è possibile usufruire degli impianti che, salvo condizioni meteo avverse, resteranno regolarmente aperti al pubblico. Anche gli sciatori, così, potranno assistere all’arrivo della Tirreno-Adriatico.

 

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Macerata

La tappa di sabato 11 marzo, 193 chilometri e 3.000 metri di dislivello, è quella tipica “dei muri” e parte da Osimo Stazione ed arriva ad Osimo ma nella parte iniziale del suo percorso è tutta nel Maceratese. Infatti, dopo lo start previsto alle 11,30 si arriverà intorno alle 12 a Recanati e passando per Fontenoce e Sambucheto si salirà nel capoluogo, con il transito della carovana previsto per le 12,30. Poi i corridori si sposteranno a Passo Treia, Treia, Appignano, Montecassiano e Montefano da dove torneranno in provincia di Ancona. Una volta transitati nei territori di Passatempo, Padiglione, Montecavallo e Castelfidardo, tramite Via Cagiata davanti al santuario, si salirà in centro ad Osimo da bivio Conte Orsi, Via Colombo, Via Battisti, Tre Archi, Via San Marco e Piazza del Comune.

 

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Osimo nel 2018 (foto Alessandro Colonnini)

Da lì partiranno tre giri da 34 chilometri nell’hinterland osimano con identico percorso, molto complesso e caratterizzato da quattro muri. Il primo di media difficoltà fino a Offagna. Il secondo alla frazione di Abbazia e gli ultimi due durissimi di Via Roncisvalle e di Via Olimpia con arrivo sotto al municipio previsto tra le 16,14 e le 16,47. Gli ultimi 10 chilometri sono estremamente impegnativi. Arrivando a Osimo si affronta il muro di Via Roncisvalle che prosegue su via del Borgo, tutto in pavé lungo oltre 1 km al 15% medio circa e con picchi del 22%. Segue una breve picchiata prima di scalare Via Olimpia per la lunghezza di meno di un chilometro con alcune centinaia di metri al 16% prima di entrare nel centro storico in leggera ascesa su pavé di porfido.

 

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San Benedetto

Domenica 12 l’atto conclusivo, con la partenza e l’arrivo a San Benedetto per una tappa da 154 chilometri tutta nel Piceno, mossa nella prima parte e assolutamente pianeggiante negli ultimi 80 chilometri. Si parte forte e si sale con passaggio da Monteprandone e poi salita impegnativa a Cossignano. Una serie di saliscendi attraverso Montalto e Carassai fino al passaggio diRipatransone. La lunga discesa condurrà i ciclisti sino a Grottammare prima di entrare nel circuito di circa 15 chilometri da ripetere cinque volte fino all’arrivo previsto dalle 16,15 alle 16,44.

 

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