di Salvatore Mastropietro
A cinque giorni dalla sconfitta casalinga contro il Bari per l’Ascoli arriva un altro ko che, per certi versi, fa ancora più male. La squadra di Breda esce dall’Unipol Arena di Cagliari con un passivo piuttosto pesante: ben quattro i gol rifilati dagli uomini di Ranieri, tutti messi a segno nella ripresa. Eppure, dopo i primi quarantacinque minuti, praticamente nessuno si sarebbe aspettato un epilogo del genere.
Nella prima frazione il Picchio passa in vantaggio con Forte su assist di Collocolo, controlla il pallino del gioco con il solo demerito di non affondare il colpo dinanzi a un Cagliari che definire confuso è riduttivo. Poi, dopo l’intervallo, un calcio di rigore decretato dall’arbitro Miele su suggerimento del Var Dionisi cambia totalmente la partita: la bestia nera Lapadula prima sbaglia e poi batte Leali sulla respinta. Da lì in poi è dominio rossoblù: Mancosu, Lapadula e Zappa segnano i restanti tre gol. Per l’Ascoli la sconfitta apre una serie di riflessioni. Se dal punto di vista del gioco buoni segnali ci sono stati anche in terra sarda, dal punto di vista caratteriale non è assolutamente accettabile sfaldarsi come neve al sole come accaduto dopo l’1-1.
LE PREMESSE – Breda dà continuità al 4-3-1-2 e sceglie Forte come partner di attacco di Gondo nella coppia offensiva. Sull’out di sinistra, contrariamente alle attese della vigilia, è Giovane (ha già ricoperto la posizione con la Nazionale Under 20) a prendere il posto dello squalificato Falasco e non Giordano, sostituto designato almeno sulla carta. Ranieri, invece, opta per un 4-4-1-1 con l’esperto Mancosu alle spalle di bomber Lapadula.
IL PRIMO TEMPO – Inizio di partita senza particolari acuti né da una parte né dall’altra. Il Cagliari si affida prevalentemente alle verticalizzazioni dalle retrovie, mentre l’Ascoli prova a costruire dal basso. La prima vera occasione capita a Luvumbo, che al minuto 8 conclude di prima intenzione su suggerimento di Barreca, ma Giovane riesce a murare il tentativo. Due minuti dopo si mette in proprio Mancosu, che un’elegante conclusione a giro dal lato sinistro dell’area di rigore non trova la porta difesa da Leali di circa un metro. Spinto dal pubblico di casa, il Cagliari continua a spingere alla ricerca del vantaggio: Leali respinge con un autentico miracolo un colpo di testa ravvicinato di Mancosu, ma subito dopo l’arbitro segnala una posizione di fuorigioco precedente di Barreca.
Il primo tentativo dei bianconeri è affidato a Gondo, che raccoglie sui venti metri e scarica verso la porta un mancino controllato in due tempi da Radunovic. Prende fiducia l’Ascoli e al 19′ trova il gol del vantaggio: Donati recupera palla sulla trequarti e serve Collocolo sulla destra, che mette al centro un cross basso perfetto di prima intenzione; Forte anticipa tutti sul primo palo trovando così il secondo gol in maglia bianconera (il quinto complessivo in stagione). Due minuti dopo i bianconeri vanno vicinisissimi alla seconda marcatura con Botteghin, che sugli sviluppi di un corner non trova lo specchio della porta di un soffio. Il Picchio prende in mano il pallino del gioco e controlla senza particolari affanni per tutta la seconda metà del primo tempo. Da segnalare lato Cagliari la sostituzione dell’infortunato Luvumbo (il più positivo tra i rossoblù) con Lella, che permette a Ranieri di passare al 4-3-1-2 e di mettere Millico in marcatura a uomo su Buchel.
IL SECONDO TEMPO – Ranieri prova a cambiare l’inerzia del match effettuando subito due cambi: dentro Azzi e Prelec al posto di Barreco e Millico. I padroni di casa entrano in campo con un altro piglio rispetto alla chiusura della prima frazione. Al minuto 51 Mancosu anticipa Botteghin e cade in area di rigore: l’arbitro Miele lo ammonisce per simulazione, ma poi il Var Dionisi lo richiama a rivedere l’episodio. Con il supporto delle immagini il direttore di gara campano cambia la decisione, ammonendo Botteghin e indicando il dischetto. Dagli undici metri va Lapadula, che sbaglia sparando addosso a Leali, ma riesce a rifarsi subito sulla respinta: è 1-1. Al 60′ Breda manda in campo Marsura e Pedro Mendes per Falzerano e Gondo.
L’inerzia del match si sposta chiaramente sui binari del Cagliari al minuto 61: Mancosu combina con Lapadula e piazza la palla alla sinistra di Leali con una precisa conclusione di destro. Nell’occasione timide proteste dei bianconeri per una rimessa laterale poco precedente non ravvisata dal secondo assistente Lombardi. Il doppio colpo si fa sentire e l’Ascoli non riesce a trovare una reazione, complice l’apporto praticamente nullo dei subentrati. Al minuto 83 il Cagliari archivia la pratica trovando il terzo gol: Azzi mette in mezzo per Lapadula che, tutto solo, trova una deviazione di testa-spalla che batte Leali. Doppietta per l’ex Benevento, che si conferma una bestia nera per l’Ascoli. C’è tempo addirittura per il quarto gol ed è tutto un regalo degli uomini di Breda. Un retropassaggio troppo morbido di Eramo diventa facile preda di Zappa che, tutto solo davanti a Leali, non può sbagliare.
CAGLIARI (4-4-1-1): Radunovic; Zappa, Goldaniga (40’st Altare), Dossena, Barreca (1’st Azzi); Luvumbo (36’pt Lella), Nandez, Makoumbou (40’st Deiola), Millico (1’st Prelec); Mancosu; Lapadula. A disposizione: Aresti, Lolic, Capradossi, Di Pardo, Obert, Falco. Allenatore Ranieri
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Donati, Botteghin, Simic, Giovane; Collocolo, Buchel (25’st Eramo), Caligara (38’st Sidibe); Falzerano (15’st Marsura); Forte (25’st Dionisi), Gondo (15’st Mendes). A disposizione: Guarna, Bolletta, Tavcar, Adjapong, Giordano, Quaranta, Lungoyi. Allenatore: Breda
Arbitro: Miele di Nola (assistenti Cipressa di Lecce e Lombardi di Brescia, quarto ufficiale Pezzopane de L’Aquila, Var Dionisi di L’Aquila, Avar Bottegoni di Terni)
Reti: 19’pt Forte (A), 11’st e 39’st Lapadula (C), 16’st Mancosu (C), 42’st Zappa (C)
Note: spettatori 12.050 (di cui 129 ospiti), incasso 126.633 euro. Ammoniti Botteghin (A), Goldaniga (C) e Marsura (A). Angoli 4-2 per il Cagliari. Recupero 3’+4′
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