di Andrea Ferretti
(ha collaborato Tiziano Vesprini)
Sul gradino più alto del podio della Tirreno-Adriatico 2023, la 58esima edizione, sale lo sloveno Primoz Roglic della Jumbo-Visma. L’ultima tappa di San Benedetto, come nelle previsioni conclusasi allo sprint, va al belga Jasper Philpsen che batte l’olandese Groenewegen e l’italiano Alberto Dainese. Alle spalle Roglic si piazzano invece Joao Almeida e Tao Geoghegan Hart, quinto l’azzurro Giulio Ciccone a 37 secondi dal vincitore. Tappa e corsa a due stranieri dunque, resta la soddisfazione dei quattro italiani nei primi dieci della tappa. Oltre a Dainese (3°) ci sono pure Simone Consonni (5°), Giacomo Nizzolo (6°) e Luca Colnaghi (9°). Primo degli italiani nella classifica generale finale è invece l’abruzzese Giulio Ciccone, in quinta posizione.
LA GARA – Alle ore 12,24 la carovana si muove ad andatura controllata, poi al chilometro zero (ore 12,32) il via ufficiale per 150 corridori. Nemmeno il tempo di riflettere ed ecco che lungo la salita per Monteprandone prende corpo la preannunciata fuga di un gruppetto di corridori che precederanno il il gruppo per l’intero tratto collinare. Otto i protagonisti di questa fuga a lunga gittata: gli azzurri Samuele Zoccarato e Lorenzo Fortunato, il danese Mikkel Frølich; i francesi Nans Peters, Bruno Armirail e Valentin Ferron, il lussemburghese Arthur Klucke. La fuga prosegue d’amore e d’accordo lungo le colline e al “Gran Premio della Montagna” di Cossignano, l’unico di giornata, passa per primo Fortunato davanti a Peters e Kluckers. La fuga va avanti fino al primo passaggio sotto lo striscione di arrivo di San Benedetto con il gruppo che riduce il vantaggio sui fuggitivi a circa 2 minuti dopo aver toccato i 3’30 prima dell’ultima asperità di Ripatransone. Il ricongiungimento sembra cosa fatta, ma gli otto al comando non demordono e le squadre dei velocisti devono sudare le cosiddette sette camicie per operare il ricongiungimento che avviene nel corso dell’ultimo dei cinque giri pianeggianti, a soli tre chilometri dall’arrivo. Volatona doveva essere e volatona a ranghi compatti è stata, con il belga Philipsen che precede l’olandese Groenewegen e l’italiano Dainese. Nelle varie classifiche finali, già decise nella penultima tappa di Osimo, non cambia nulla e la “Tirreno-Adriatico” va a Roglic che si aggiudica anche la classifica a punti e quella per scalatori. Ad Almeida quella dei giovani.
IL PERCORSO – Tappa conclusiva partita alle ore 12,15 da Monteprandone per percorrere 154 chilometri fino all’arrivo con lo striscione del traguardo posto a San Benedetto. Dalla salita verso Monteprandone a San Savino (Ripatransone), Santa Maria Goretti (Offida), poi altra salita verso Cossignano (Gran Premio della Montagna), quindi Montalto Marche, Madonna del Lago, Carassai, Ripatransone, discesa fino a Grottammare e infine San Benedetto prima di entrare nel circuito di 15 km da ripetere cinque volte: Via Marche, Viale De Gasperi, Via dei Mille, Via del Mare, Statale 16, Viale Buozzi.
LE DIMENTICANZE – Sono state decine le auto rimosse questa mattina, domenica 12 marzo, a San Benedetto dalla Polizia Municipale tra il Lungomare e la Statale 16 Adriatica. Ad agenti e operatori dei carri attrezzi, insomma, nemmeno stavolta il lavoro è mancato. Numerose le persone che non hanno rispettato i cartelli di divieto di sosta che hanno invaso praticamente l’intera città, e non solo, da Grottammare a Porto d’Ascoli. Strade chiuse dalle 5 di questa mattina (fino al termine della corsa) e, di conseguenza, tanta gente impossibilitata ad usare i propri mezzi per allontanarsi da casa, anche per lasciarsi alle spalle la città. Un sacrificio nel nome dell’immagine della Riviera delle Palme sul quale non tutti si sono trovati d’accordo. E non sono bastati i “messaggi” del Comune che da almeno una settimana hanno impazzato non solo su social e sui mezzi di informazione, ma anche sulle centinaia di avvisi e cartelli affissi ovunque.
LE PROTESTE – Caos in vari punti sia di San Benedetto che di Grottammare con gli automobilisti i quali si sono trovati a ridosso delle chiusure che, sebbene annunciate da diversi giorni, a qualcuno sono ovviamente sfuggite. Tra gli episodi che più hanno dato da fare alle forze dell’ordine, quello accaduto al centro commerciale “La Fontana” di Porto d’Ascoli dove diverse persone sono rimaste bloccate lì fino all’ultimo passaggio. E’ evidente che a molti siano sfuggiti gli avvisi di chiusura della Statale Adriatica e delle vie che vi si immettono.
I DIVIETI – Quelli di sosta sono iniziati giovedì mattina nella zona del porto, sabato pomeriggio in Viale Buozzi e altre strade della zona, altri ancora sabato sera. Poi l’off limits dalle 5 di questa mattina fino al termine della corsa (in centro fino alla rimozione di transenne, attrezzature e mezzi della Rai). A controllare i numerosi punti in cui molte strade hanno incrociato il percorso della tappa, soprattutto quello cittadino, ci hanno pensato gli agenti della Polizia Municipale, ma soprattutto volontari delle varie Protezioni Civili comunali e diverse sezioni dell’Associazione Nazionale Carabinieri provenienti da tutte le Marche. I disagi sono stati decisamente inferiori nelle località dell’entroterra dove, per la riapertura delle strade, gli automobilisti hanno dovuto solo attendere il passaggio della corsa: corridori e moto e auto al seguito.
NON E’ FINITA – Archiviata questa 58esima Tirreno-Adriatico, i fari del ciclismo, e non solo, restano accesi per la ravvicinata classica Milano-Torino di mercoledì 15 marzo (edizione numero 104) e la “classicissima” Milano-Sanremo di sabato 18 marzo (edizione numero 114).
A vigilare sulla corsa, oltre ai sempre preziosi motociclisti della “scorta tecnica”, ci ha pensato la Polizia Stradale del Comando di Roma. Dopo aver fatto il pieno alle loro moto e auto in una delle aree di servizio di Viale dello Sport, hanno raggiunto la partenza dell’ultima tappa. ECCO IL VIDEO.
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