di Andrea Ferretti
L’Ascoli perde in casa – e con questa sono sette i ko al “Del Duca” – con il Venezia una partita come minio abbordabile che avrebbe potuto far sua se fosse stato più incisivo, ma nel bilancio finale la conclusione di Donati nel primo tempo, quella di Dionisi nella ripresa e il palo esterno di Caligara sono davvero poca cosa. La squadra di Vanoli, con il minimo sforzo, fa sua la gara con il gol del difensore Carboni, al primo di recupero, bravo a raccogliere un traversone da calcio piazzato di Cheryshev. Sconfitta che sa di beffa, ma vince chi segna un gol più dell’avversario e, oggi più che mai, l’ha capito anche l’Ascoli. La vittoria del Cosenza a Frosinone fa paura a tutti, figuriamoci al Picchio.
LE PREMESSE – Vanoli oppone un finto 3-5-2 (nella realtà è un 5-3-2) al 4-3-1-2 di Breda che ritrova Falasco e, nel ballottaggio degli attaccanti, si affida a Forte e Gondo. Nel Venezia le bocche di fuoco sono Pohjanpalo e Pierini, quest’ultimo un ex come Falzerano e Forte che in laguna hanno lasciato un ottimo ricordo.
IL PRIMO TEMPO – L’Ascoli parte spingendo sull’acceleratore, ma la prima conclusione al 15’ è del Venezia con Milanese che dal limite impegna Leali in tuffo. Ospiti troppo timorosi, i bianconeri spingono, e al 20’ è bravo Joronen a deviare in angolo la bordata da fuori di Donati. Il Venezia si difende, ma quando si fa vedere dalle parti di Leali crea pericoli come quando al 31’ Buchel anticipa Ellertsson e il portiere bianconero evita l’autogol, e come quando al 38’ a Candela non riesce il tiro a giro. Sul fronte opposto al 41’ci prova Gondo dalla distanza ma Joronen c’è.
IL SECONDO TEMPO – Dopo l’intervallo in campo c’è Johnsen per Candela e il Venezia passa al 3-4-1-2 con Pierini dietro le due punte: lo stesso Johnsen e Pohjanpalo, la cui deviazione dopo meno di minuto fa correre un brivido all’Ascoli. Poi si fa male Forte e all’11 scocca l’ora di Dionisi. Vanoli cambia l’attacco: Cheryshev per Pohjanpalo e Novakovic per Pierini. Al 19’ è proprio Dionisi a concludere da posizione angolata, Joronen si salva in angolo. Forze fresche anche per Breda che richiama Buchel e Donati dando spazio a Giovane e Adjapong. L’Ascoli spinge e conquista numerosi angoli, niente di più. Altro doppio cambio sia per l’Ascoli (Proia e Marsura per Collocolo e Falzerano) che per il Venezia (Svoboda e Andersen per Milanese e Ceppitelli). Al primo di recupero il gol che esalta il Venezia e punisce l’Ascoli.
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Donati (20’st Adjapong), Botteghin, Simic, Falasco; Collocolo (33’st Proia), Buchel (20’st Giovane), Caligara; Falzerano (33’st Marsura); Forte (11’st Dionisi), Gondo. A disposizione: Guarna, Tavcar, Giordano, Quaranta, Eramo, Mendes, Palazzino. Allenatore: Breda
VENEZIA (3-5-2): Joronen; Hristov, Ceppitelli (39’st Svoboda), Carboni; Candela (1’st Johnsen), Milanese (39’st Andersen), Tessmann, Ellertsson, Zampano; Pohjanpalo (17’st Cheryshev), Pierini (17’st Novakovich). A disposizione: Bertinato, Neri, Modolo, Peixoto, Sverko, Jonsson, Ciervo. Allenatore: Vanoli
Arbitro: Fourneau di Roma (assistenti Di Gioia di Nola e Barone di Roma, quarto ufficiale Taricone di Perugia, Var Maggioni di Lecco, Avar Sechi di Sassari)
Rete: 46’st Carboni
Note: spettatori 6.295, incasso 48.721 euro (paganti 2.064 di cui 101 ospiti, euro 13.512; abbonati 4.231, rateo euro 35.209). Ammoniti: Falzerano (A), Hristov (V), Novakovich (V), Marsura (A). Angoli 10-1. Recupero 1’+9′
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati