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«Carriere dei medici ferme al palo in Ast Ascoli: subito il conferimento degli incarichi dirigenziali, altrimenti si parte con i ricorsi»

SANITA' - Lo annuncia Andrea Piccinini, segretario regionale del sindacato medici ospedalieri (Cimo). Intanto la categoria si riunisce in assemblea, domani 21 marzo, all'ospedale "Madonna del Soccorso" di San Benedetto, per poi replicare ad Ascoli
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Carriere dei medici ferme al palo in Ast Ascoli, «violati i diritti contrattuali, sanitari stanchi e delusi»: così esordisce Andrea Piccinini, segretario regionale del sindacato medici ospedalieri (Cimo) che annuncia un’assemblea, in programma per domani, 21 marzo, all’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, per poi replicare ad Ascoli.

Alla riunione, oltre ai medici, parteciperà anche il presidente regionale Cimo -Fesmed Luciano Moretti.

«La nostra richiesta sarà chiara – spiega il dottor Piccinini – dovranno subito essere conferiti tutti gli incarichi scaduti. Vorremo incontrare al più presto, a riguardo, la direzione di Ast 5. Siamo pronti a mobilitare la categoria e ad inoltrare decine di ricorsi giudiziari al Tribunale del lavoro per la tutela dei medici».

 

Il segretario entra poi nel merito della questione: «Sono numerosi i medici che aspettano da tempo l’affidamento degli incarichi dirigenziali ed il riconoscimento della relativa retribuzione.  

L’affidamento degli incarichi dirigenziali, con il relativo riconoscimento economico, è un obbligo per le aziende ed è uno degli strumenti più semplici per incentivare i dipendenti a rimanere all’interno del Servizio sanitario nazionale.

Eppure così non sembra in Ast Ascoli, dove si attendono anni prima di vedere riconosciuti i propri diritti, con il risultato che molti medici traditi, stanchi, delusi si dichiarano pronti a licenziarsi dall’ospedale.

Ad oggi sono 25 gli incarichi che attendono di essere attribuiti ai medici, riconoscendo loro il giusto diritto ad una progressione di carriera professionale ed economica.

Per non parlare dei medici neo-assunti, che non hanno ottenuto un incarico dopo i primi 5 anni, con conseguente danno professionale ed economico.

Le motivazioni di tale inerzia sono sempre le stesse da anni e così, “nelle more della definizione dei nuovi assetti organizzativi”, l’amministrazione dell’Ast 5, continua a non procedere.

La cosa più grave però – sono ancora le parole di Piccinini – è che la storia non è uguale per tutti. A volte su pressioni di varia natura (spesso politiche), ci si affretta a mettere in atto tutte le procedure amministrative idonee al conferimento di quell’incarico, mentre tutti gli altri restano al palo».

 

«Questo dell’Ast 5 – conclude il segretario regionale Cimo – è un comportamento inaccettabile, discriminatorio, che peggiorerà il già pessimo clima organizzativo in cui vivono i medici.

Mentre per qualcuno si trova la strada, gli altri sono costretti ad attendere prima di ottenere il giusto riconoscimento ad una progressione di carriera. Si tratta di attuare procedure obbligatorie per tutti e non solo per alcuni di quei dirigenti medici in attesa del conferimento dell’incarico».

 

 



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