di Salvatore Mastropietro
Prosegue la preparazione in casa Ascoli in vista del rush finale di campionato, che inizierà sabato prossimo (1 aprile) al “Del Duca” contro il Brescia. Per la compagine di mister Roberto Breda sono giorni di lavoro molto importanti, in cui è fondamentale curare al meglio tutti i dettagli dal punto di vista fisico e tattico. Quest’oggi la squadra ha sostenuto un doppio allenamento. In mattinata, dopo il riscaldamento con partitelle a campo ridotto, il gruppo è stato diviso in due: da una parte i difensori, dall’altra i centrocampisti e gli attaccanti che si sono alternati in un lavoro di forza e in una seduta tattica. Nel pomeriggio il gruppo è stato impegnato in torelli e palle inattive.
Hanno assistito all’allenamento del pomeriggio una cinquantina di alunni del Liceo Scientifico di Jesi, che si sono intrattenuti col management societario e col preparatore atletico per approfondire i temi dell’organizzazione aziendale e delle modalità di allenamento. Il presidente Neri ha trascorso l’intera giornata al Picchio Village, ha pranzato con la squadra e lo staff tecnico e ha assistito agli allenamenti. Domani è in programma una sessione di lavoro alle ore 10,30 allo stadio a porte chiuse.
La sosta sta servendo per recuperare energie fisiche e mentali, ma anche per raffreddare le polemiche che si sono riaccese dopo il ko di una settimana fa contro il Venezia. Del prossimo futuro e dell’attuale momento dei bianconeri ha parlato quest’oggi il direttore sportivo Marco Valentini: «La sosta al momento giusto? A volte dopo delle sconfitte è meglio giocare subito, ma nel nostro caso sarà proficua. Abbiamo lavorato di gruppo per approfondire i vari motivi per i quali le cose non sono andate nel verso giusto nelle ultime 2-3 partite. Sono state sviscerate le tematiche con lo staff e la squadra. Le ultime tre sconfitte sono state diverse, siamo stati condannati un po’ dagli episodi, soprattutto se guardo le partite di Bari e Venezia dove siamo stati puniti da un rigore nel primo caso e da una palla inattiva nel secondo. In mezzo c’è stata la partita di Cagliari, dove abbiamo fatto un primo tempo di grande livello e un secondo livello in cui abbiamo approcciato male. Siamo giunti a delle conclusioni, che spero siano servite per fare un finale di stagione nel miglior modo possibile».
RENDIMENTO ALTALENANTE – «Abbiamo avuto un andamento altalenante, ma c’è da dire che le squadre che hanno fatto i playoff l’anno scorso hanno avuto o stanno avendo delle difficoltà. Il pensiero di riportare un risultato importante come quello della passata stagione in questo campionato ha fatto inconsciamente perdere un po’ di mentalità e umiltà. E questo può essere accaduto anche dopo le strisce positive che abbiamo fatto in questa stagione. Purtroppo in Serie B non puoi essere superficiale, appena abbassi un attimo l’asticella puoi perdere con chiunque. Se invece hai una mentalità umile e di gruppo puoi vincere ovunque e questa squadra l’ha dimostrato nel suo percorso».
CAMBIO DI MODULO – «Questa squadra è stata costruita per poter interpretare più situazioni. Mister Breda è un allenatore esperto e saprà apportare i giusti correttivi, ma io penso che sarà più una questione di atteggiamento, di umiltà e di non superficialità. Bisogna curare bene i dettagli, una squadra attenta ai dettagli non prende gol in quel modo contro il Venezia. Dopo l’ultima partita Botteghin e Dionisi si sono mostrati preoccupati e questo mi fa piacere, vuol dire che c’è presa di coscienza della situazione. Questo è il momento di tirar fuori il carattere. Paragono questo periodo pre-Brescia alla situazione pre-Bari dell’andata e a quella pre-Perugia di febbraio. Questa squadra ha sempre reagito, quando è il momento i ragazzi sanno come affrontare la situazione».
INFORTUNATI – «Non è un alibi, ma quest’anno abbiamo avuto infortuni presenti, iniziando da quelli di Gnahoré e Leali a settembre. Dionisi non ha avuto continuità, Forte non è stato nelle migliori condizioni. Bellusci è out da un mese e speriamo di riaverlo ad aprile, Eddy Gnahoré è tornato in gruppo ma la situazione va monitorata con cautela».
LE ASPETTATIVE DI INIZIO STAGIONE – «Mi aspettavo un campionato complicato. Sapevo che ci sarebbe stato da battagliare fino alla fine, in questo campionato nessuno è in sicurezza. Dobbiamo essere consci e realistici della situazione, non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo. Ci aspettano otto finali, non dobbiamo fare tabelle di marcia. Fin qui siamo stati superficiali nella gestione di alcune partite, quando non si vince devi stare attento a non perde. Cito ad esempio le partite in casa contro Venezia, Bari, Frosinone, Reggina, Modena… se da queste gare avessimo portato via 4-5 punti in più saremmo stati agganciati ai playoff piuttosto che ai playout».
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