Parco Marino: «Dibattito inquinato da notizie imprecise e dati assolutamente falsi»
INTERVIENE per fare chiarezza Enrico Piergallini, sindaco uscente di Grottammare (Comune capofila) che ha partecipato a tutte le fasi di consultazione con gli organi ministeriali preposti
Il progetto del Parco Marino è molto importante per l’intero territorio Piceno. Esso guarda ad un futuro nel quale il patrimonio marino che possediamo con le sue biodiversità sia maggiormente tutelato. Contemporaneamente tale progetto dovrà trovare una sintesi con le attività produttive che storicamente lavorano con al mare, una delle nostre risorse più preziose.
Giustamente su questo progetto si è aperto un dibattito nelle comunità e nelle istituzioni locali. È un vero peccato, dunque, che tale dibattito sia inquinato da notizie imprecise e dati assolutamente falsi.
Per questa ragione ritengo un mio dovere da amministratore che ha partecipato a tutte le fasi di consultazione con gli organi Ministeriali preposti, l’ultima delle quali il 6 marzo scorso, contribuire a questo dibattito attraverso alcune precisazioni oggettive, per riportare questo importante confronto su un piano di verità, affinché ciascuno possa maturare una decisione ragionata su dati certi.
non esiste ancora alcuna perimetrazione con relativa zonizzazione del parco marino del piceno, dalle quali emerga il presunto divieto di pesca per le vongolare “per 23 km di costa”. Allo stato degli atti il Ministero ha chiesto ai Sindaci esclusivamente di confermare la volontà già espressa nel 2021 di procedere alla progettazione sulla base dell’aggiornamento degli studi effettuati oltre 10 anni orsono e consultando tutte le categorie interessate, che avranno così modo di esprimere le proprie posizioni;
il progetto formulato nel 2010 dal Ministero dell’Ambiente prevedeva esattamente che su 26 km di costa (e 46 di compartimento) solo 7 fossero preclusi alla pesca con le turbo soffianti, mentre l’ipotesi avanzata nel 2021 dai sindaci ne prevedeva appena 5;
nello stesso progetto originario, così come stabilito in tutte le aree marine protette esistenti, la piccola pesca artigianale esercitata con attrezzi da posta è consentita in tutte le zone di riserva con la sola esclusione delle zone A (di riserva integrale), che nel citato progetto originario ammontavano a soli 800 metri di costa su 26 km, nella zona dello scoglio di San Nicola di Grottammare;
a fronte del nuovo orientamento espresso da Ministero dell’Ambiente che sulla base degli studi più recenti considera, a differenza del 2010, la pesca con le turbo soffianti assolutamente insostenibile e incompatibile con protezione dell’ecosistema, i sindaci consultati hanno preliminarmente convenuto con la Direzione del Ministero che dovrà essere rivisto ed eventualmente ridimensionato in modo significativo il perimetro del Parco Marino, proprio per non arrecare eccessivo impatto sulla categoria che utilizza tali sistemi di pesca;
solo all’esito della progettazione che la quasi totalità dei sindaci consultati ritiene debba essere sviluppata, emergerà una proposta precisa in termini di regole e zone di mare sulla quale le Amministrazione locali saranno chiamate ad esprimere formalmente il proprio parere.
Solo partendo da questi inconfutabili elementi di verità è possibile sviluppare un proficuo confronto, nel rispetto delle rispettive opinioni, finalizzato al bene comune.