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Tecniche innovative nel trattamento delle varici e nella chirurgia proctologica al “Madonna del Soccorso”

SAN BENEDETTO - Nuove procedure, uniche o quasi nelle Marche, in grado di ridurre il tempo dell'intervento, ma soprattutto i disagi per il paziente. Sono attuate dai dottori Buonanno e Pellegrini, sotto l'egida del primario, il professor Di Saverio, che spiega di cosa si tratta
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di Maria Nerina Galiè

 

L’innovazione in campo sanitario ha la sua rilevanza sia nelle tecniche salvavita sia in quelle che ne migliorano la qualità e, magari, abbreviano anche il tempo di permanenza in ospedale.

Alla base non possono mancare le capacità degli operatori e la volontà di guardare con interesse le novità che  vengono prospettate.

All’ospedale “Madonna del Soccorso” di San Benedetto, nel reparto Chirurgia Generale diretto dal professor Salomone Di Saverio, da qualche settimana vengono adottate nuove procedure per la cura delle varici, delle emorroidi e delle fistole anali.

 

Ad occuparsene sono i dottori Davide Pellegrini (varici) e Alberto Buonanno (proctologia).

A supervisionare sull’introduzione di queste nuove tecniche, lo stesso primario che, da grande sostenitore della chirurgia mininvasiva, afferma: «Quando me le hanno sottoposte mi sono reso conto che si trattava di procedure sicure e con un positivo rapporto costi benefici per i pazienti.

Inoltre, cosa non da poco, entrambe le procedure riducono la durata dell’intervento, quindi la permanenza nella sala operatoria. O addirittura la escludono».

 

Per le varici viene utilizzata una particolare “colla”, a base di cianoacrilato puro e che polimerizza in brevissimo tempo (5-10 secondi). Non serve la sala operatoria, non provoca lesioni o bruciature ed è applicabile anche in estate. Nelle modalità precedenti, l’utente non poteva esporsi al sole.

Oltre che all’ospedale di San Benedetto, nelle Marche il prodotto è in uso solo all’Inrca di Ancona.

 

Per emorroidi e fistole anali, ora, nelle mani dei chirurghi del “Madonna del Soccorso” c’è la strumentazione per mettere in atto la “termoablazione emorroidaria con sonda a radiofrequenza”, terapia che si utilizza solo a San Benedetto nelle Marche e permette di tagliare e coagulare i tessuti in maniera non traumatica.

Il principio della termocoagulazione garantisce un intervento efficace in soli 15 minuti, senza anestesia generale.

 

D’obbligo, parlando con il professor Di Saverio, fare un breve punto sulla situazione a Chirurgia Generale di San Benedetto: «Intano posso dire di essere molto soddisfatto per lo spirito di gruppo e di coesione che anima l’equipe.

Per scendere nel dettaglio, ora abbiamo a disposizione 5 sale operatorie a settimana.

Il martedì la sala è destinata alla Breast Unit. Se ne occupano senologi di Ascoli, Fermo e San Benedetto, ma la specialità fa sempre parte dell’attività del mio reparto.

Il venerdì, che non a caso abbiamo ribattezzato “il venerdì dei benigni”, c’è il dottor Buonanno, anche con le nuove tecniche utilizzate negli interventi per patologie, appunto, benigne.

Io mi occupo della chirurgia oncologica, negli altri giorni, avvalendomi della collaborazione della dottoressa Tiziana Principi, come anestesista, per i casi più delicati. In quei giorni faccio alternare in sala i chirurghi più giovani, in modo che apprendano il più possibile».

 



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