Superbonus, Curti e Manzi (Pd): «Paradossale che Castelli gioisca per la reintroduzione di una misura già efficacemente operativa all’atto della sua nomina»

IL COMMENTO degli onorevoli marchigiani alle parole del senatore e Commissario straordinario alla Riparazione e Ricostruzione, dopo l'approvazione della deroga al blocco della cessione dei crediti: «E’ come se il calciatore che ha provocato il fallo, pretenda di battere il rigore e, addirittura, esultare per il gol»
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Augusto Curti e Irene Manzi

 

«Paradossale che Castelli si senta di poter gioire per la reintroduzione di una misura, già efficacemente operativa all’atto della sua nomina, cancellata dall’Esecutivo di centrodestra. E’ come se il calciatore che ha provocato il fallo, pretenda di battere il rigore e, addirittura, esultare per il gol».

Questa le reazione degli onorevoli Augusto Curti e Irene Manzi (Pd), alle parole del Commissario straordinario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli.

 

«L’integrale reintroduzione del Superbonus per le aree del cratere e dell’alluvione – commentano Curti e Manzi –  rappresenta un atto di giustizia per il quale, insieme ai colleghi del gruppo Pd, ci siamo fortemente battuti.

Un percorso accidentato, a causa degli ostacoli posti da un Governo che, nelle ultime settimane, si è affannato a rincorrere se stesso e i propri clamorosi errori. E leggere questa mattina della soddisfazione del Commissario Castelli, strappa sinceramente un sorriso amaro.

Perché è paradossale che Castelli si senta di poter gioire per la reintroduzione di una misura, già efficacemente operativa all’atto della sua nomina, cancellata dall’Esecutivo di centrodestra.

E’ come se il calciatore che ha provocato il fallo, pretenda di battere il rigore e, addirittura, esultare per il gol. Uno strano modo di interpretare le regole istituzionali.

Stona infatti moltissimo questo sottinteso secondo cui, chi ha causato il danno debba essere ringraziato per aver messo una tardiva toppa. Del resto non rappresenta una novità la tendenza a rivendicare meriti inconsistenti, soprattutto sull’opera altrui.

E’ accaduto con il piano delle opere pubbliche, messo in campo da Legnini e finanziato dal Governo Draghi. Come pure con le stabilizzazioni del personale in area sisma, sempre a firma Legnini, sostenute addirittura in precedenza dall’Esecutivo Conte. Ci auguriamo dunque che in futuro, più che sugli inesistenti meriti propri, il Governo si concentri sul merito delle questioni». 

 

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