Movida, scatta l’ordinanza fino al 6 maggio: stretta su asporto e consumo di bevande alcoliche

SAN BENEDETTO - Le disposizioni emanate questa mattina dal sindaco Spazzafumo sono rivolte in parte a tutto il territorio comunale e in parte al "quadrilatero" delimitato da Via Manzoni, Viale Marinai d'Italia, la SS16 e l'Albula
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Tornano in vigore le disposizioni anti-movida molesta

 

di Giuseppe Di Marco

 

Resterà in vigore da oggi fino al 6 maggio, l’ordinanza per la gestione della movida emanata questa mattina dal sindaco Antonio Spazzafumo. Il Comune intanto sta lavorando al regolamento che dovrebbe dettare le regole per tutto l’anno.

 

L’ordinanza pone particolare attenzione al consumo di alcol in città e attribuisce regole differenti a seconda della zona. Una prima tranche di disposizioni è stata pensata per il “quadrilatero” delimitato a nord da Via Manzoni, a ovest da Viale Marinai d’Italia, a sud dal torrente Albula e ad est dalla Strada Statale 16. All’interno di quest’area, ai pubblici esercizi, circoli privati e attività artigianali è fatto divieto, tutti i giorni della settimana dalle 21 alle 6 di somministrare o vendere bevande alcoliche e superalcoliche per l’asporto in qualsiasi contenitore, e di vendere per asporto bevande di qualsiasi gradazione in contenitori di vetro, lattine e in metallo, o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico. Tali attività saranno consentite solo all’interno del locale oppure nelle pertinenze in concessione.

 

Invece sull’intero territorio cittadino è vietato, dalle 24 alle 6, il consumo di bevande alcoliche e superalcoliche nei luoghi pubblici e aperti al pubblico, comunque denominati e definibili, delimitati o meno. Al tempo stesso non è permessa la detenzione di qualsiasi genere di contenitore di vetro, lattine o in altro materiale potenzialmente utilizzabile quale strumento atto ad offendere o a turbare l’incolumità fisica e l’ordine pubblico, nelle aree pubbliche o aperte al pubblico, comunque denominate e definibili, delimitate o meno.

 

Vale la pena ricordare che la mancata osservanza delle disposizioni vigenti all’interno del “quadrilatero” possono comportare l’irrogazione di sanzioni da 500 a 5.000 euro. In caso di reiterata inosservanza di un qualsiasi divieto previsto nell’ordinanza, il Questore può disporre la sospensione dell’attività per un massimo di 15 giorni.


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