video e testo di Giuseppe Di Marco
Nonostante la convocazione in sordina, l’incontro di presentazione del Piano Socio-Sanitario da parte della Regione Marche ha visto la partecipazione, in Riviera, di un buon numero di cittadini. Buona l’affluenza in Auditorium, senz’altro migliore della riunione tenutasi poche ore prima ad Ascoli. Il problema, però, è che ben pochi sindaci hanno presieduto l’assemblea: nel capoluogo, a parte Marco Fioravanti, solo quelli di Castignano, Appignano, Comunanza e Palmiano. In Riviera, oltre ad Antonio Spazzafumo, solo i referenti di Grottammare, Montalto, Montefiore, Monsampolo, Carassai e Acquaviva. Assente, invece, il sindaco di Monteprandone Sergio Loggi.
Questo pomeriggio, martedì 11 aprile, in realtà la Regione ha illustrato le risultanze delle ricerche relative alla domanda di servizio sanitario commissionate all’Università Politecnica delle Marche e alla Bicocca di Milano. Il Piano, in ogni caso, dovrebbe essere approvato entro la prima settimana di agosto: a dirlo è stato l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini, che poi è passato a mostrare i dati emersi dalle indagini alla platea.
INCIDENZA DELLE MALATTIE E PREVENZIONE
E’ stato fatto notare, quindi, come durante la pandemia le Marche siano state al primo posto nel rapporto fra dosi consegnate e dosi somministrate (4 milioni) e come allo stato attuale il maggiore problema sia rappresentato dall’invecchiamento della popolazione e la bassa natalità. Tra le maggiori cause di morte figurano le malattie oncologiche fra cui soprattutto il tumore al seno, ma anche patologie respiratorie e cardiocircolatorie, come ad esempio la cardiopatia ischemica. Un’interessante nota positiva per San Benedetto è data dalla percentuale relativa alle pratiche di prevenzione: il 95% della popolazione giovane ha ricevuto il vaccino esavalente e il 93% quello per morbillo e rosolia.
STRUTTURE SANITARIE
«Il covid – ha spiegato Saltamartini – ci ha dimostrato come due ospedali fossero necessari nel Piceno, al contrario di quanto si pensava prima. A San Benedetto ci sarà una Casa di comunità e una Casa della salute». Ad offrire delucidazioni sull’ospedale, invece, è stato il presidente Acquaroli (vedi il video).
A ciò va aggiunto che nei Pronto Soccorso del Piceno si registrano alti numeri di codici bianchi e verdi: Saltamartini ha quindi dichiarato di aver aperto un tavolo con i sindacati per favorire l’associazione di medici di Medicina Generale con studi privati: ai professionisti, la Regione assegnerà personale sanitario e amministrativo, nonché strumentazione adeguata: «In questo modo – ha detto l’assessore – dovremmo dare al territorio una Casa della comunità prima del 2026».
Saltamartini, infine, ha rimarcato la necessità di aumentare la mobilità attiva all’interno dei confini regionali, riducendo quella passiva, che sceglie strutture sanitarie di altri territori prevalentemente per interventi ortopedici. Altro dato da implementare, soprattutto a San Benedetto, è quello dell’assistenza domiciliare, che ad oggi garantisce una copertura del 21,88%.
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