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Piano Sanitario, Filiaci (Spi Cgil):  «Governanti della Regione assumete più medici e infermieri, potete farlo perché la Meloni vi ascolta»

SAN BENEDETTO - Lettera aperta del segretario del sindacato pensionati che raggruppa i comuni dell'Ambito territoriale 21: «Pensionati della nostra zona e cittadini in condizioni disagiate che devono ricorre alla Sanità privata, addirittura per le cure oncologiche, è il segno del superamento del limite della decenza»
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Paolo Filiaci

Piano Socio Sanitario, la presentazione nel Piceno non è stata certo un successo. Ad Ascoli non c’era quasi nessun sindaco. E’ andata meglio a San Benedetto, tuttavia mancava per impegni istituzionali – ma forse non solo – il presidente della provincia e primo cittadino di Monteprandone, Sergio Loggi che ha detto la sua.

 

Ai sindaci dell’Ambito sociale n. 21 (che raggruppa i comuni di San Benedetto, Grottammare, Montaprandone, Cupra Marittima, Ripatransone, Monsampolo del Tronto, Acquaviva Picena, Montalto delle Marche, Montefiore dell’Aso, Carassai, Massignano), dopo l’incontro, si rivolge direttamente Paolo Filiaci, segretario della Lega Spi Cgil della Riviera, con una lettera aperta.

 

Ecco le sue parole: «L’11 aprile scorso all’Auditorium comunale “Tebaldini” nel mio ruolo di segretario di Lega Spi Cgil di San Benedetto e Comuni dell’Ambito sociale 21, in rappresentanza di oltre 5.000 associati ho ascoltato la presentazione del Piano Socio Sanitario da parte della Regione Marche i cui limiti sono nella insufficienza delle risorse finanziarie e di personale soprattutto medico ed infermieristico, dovuto al numero chiuso per l’accesso alle Università e anche dalle limitazioni alle assunzioni previste da anni dalle leggi nazionali.

Occorre, pertanto, invertire la tendenza e potenziare i servizi sanitari e socio sanitari pubblici: il governo di destra delle Marche, se vuole, può farlo visto che il capo del Governo nazionale ha la maggioranza in Parlamento per cambiare le leggi e che la Meloni ascolta e prende in grande considerazione il presidente della Regione Marche Acquaroli perché è dello stesso partito politico, Fratelli d’Italia.

Anche il limite alle assunzioni nella Sanità pubblica con il riferimento ai dipendenti in servizio nel 2004 meno l’1,4% può essere superato, perché stiamo al di sotto della soglia prevista dall’Unione Europea, atteso che l’Italia ha la spesa pro-capite più bassa d’Europa per la Sanità e i Servizi Socio sanitari.

Servizi Sanitari e Socio sanitari pubblici che funzionano sono in relazione al vivere bene di tutti collettivamente, perché se una persona si ammala mette a rischio la salute di tutti i cittadini e lo abbiamo visto con la recente pandemia da Covid 19.

Ora, dopo oltre due anni e mezzo del governo di destra nelle Marche, le liste di attesa per avere una diagnosi precoce per avere salva la vita si sono allungate di molto rispetto al gestione del Governo regionale precedente.

L’accesso alla Sanità pubblica gratuita e garantita a tutti sta sempre più diventando un miraggio.

Pensionati della nostra zona, con le pensioni mediamente tra le più basse d’Italia e cittadini in condizioni disagiate che devono ricorre alla Sanità privata a pagamento addirittura per le cure oncologiche è il segno del superamento del limite della decenza nei confronti non solo di quelli che rappresentiamo.

Occorre un riequilibrio di risorse finanziarie e di personale dipendente verso il Sud delle Marche, che ha minori posti letto nelle Residenze Sanitarie Assistenziali e nelle Residenze protette per anziani, a cui si aggiunge una minore spesa per l’assistenza domiciliare gratuita, indispensabile quest’ultima per assistere gli anziani non autosufficienti evitando così il loro sradicamento dalla famiglia e dal contesto sociale in cui vivono.

Occorre assumere medici di medicina generale e pedriatri di libera scelta nelle Case della Salute e/o Ospedali di comunità, potenziando la loro presenza nel territorio per ridurre quasi l’80% di accessi impropri al Pronto Soccorso o Medicina d’Urgenza.

Si chiede all’Amministrazione di destra delle Marche di assumere medici, infermieri e altro personale necessario al Pronto soccorso o Medicina d’urgenza, soprattutto in vista del triplicare della popolazione presente con l’imminente arrivo della stagione estiva e di ripensarne la privatizzazione ricorrendo a medici, infermieri e personale dipendente delle Cooperative sociali per non abbassare la qualità di questo servizio fondamentale per salvare vite umane.

Infine, all’ospedale di San Benedetto del Tronto si impiegano pochi medici specializzandi rispetto ad altri territori e quasi tutti sono in servizio all’Ospedale Regionale di Torrette, sarebbe opportuno prevedere un turn over su tutto il territorio regionale come già avviene in Emilia Romagna, Veneto e Friuli». 

 



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