Il Tribunale di Ascoli, in due sentenze distinte, ha condannato l’Inps a concedere a due ex lavoratori della Sgl Carbon, il prepensionamento per esposizione all’amianto.
Sentenze gemelle con le quali i giudici hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto.
La storia è quella di M.A. e di G.M.C. ma potrebbe essere quella di tanti altri operai che hanno lavorato per anni a contatto con l’asbesto e che si sono poi ammalati.
Ad entrambi i medici hanno diagnosticato placche pleuriche, patologia da asbesto correlata riconosciuta dall’Inal, lesioni di natura cicatriziale spesso sottovalutate ma che possono evolvere in una neoplasia.
L’Inps aveva riconosciuto un tempo minore di esposizione all’amianto che non avrebbe consentito ai due operai di raggiungere il numero di settimane previste per la pensione.
Bonanni ha dimostrato che i due manovali avevano lavorato per la Sgl Carbon spa per anni, con le stesse mansioni, nello stesso ambiente di lavoro e senza che il sito fosse stato oggetto di bonifica.
«Le sentenze sono molto importanti – ha commentato il presidente Ona – perché affermano il diritto al prepensionamento in caso di malattia amianto che troppo spesso l’Inps e l’Inail continuano ad ostacolare, e che ci obbligano a dure battaglie da oltre 10 anni.
Sono dispositivi che aprono le porte anche al prepensionamento dei lavoratori della Sgl Carbon spa di Narni ai quali l’Inail ha riconosciuto l’esposizione soltanto fino al 1992, mentre, il Tribunale di Ascoli lo ha esteso fino al 2004».
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