Si è svolta oggi anche a San Benedetto la celebrazione della Festa della Liberazione, promossa dall’Amministrazione comunale con la tradizionale cerimonia della deposizione delle corone di alloro da parte del sindaco Antonio Spazzafumo. Al monumento ai Caduti in Largo Luigi Onorati (dopo il pontile ferroviario di Viale Secondo Moretti, lato mare) a cura dei Carabinieri in congedo. Dall’altra parte del viale al monumento ai Caduti per la Libertà (deposta da due parenti di partigiani sambenedettesi uccisi dalla furia nazifascista). Infine, evitando Viale Secondo Moretti, dove proseguiva il mercato ambulante del martedì, ultima tappa a nord del Faro, nella sede dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia con corona deposta da due anziani della Marina Militare.
Alla cerimonia hanno preso parte diverse autorità civili (tra cui il sottosegretario di Stato onorevole Lucia Albano, l’onorevole Giorgio Fede, il consigliere regionale Andrea Assenti e il vice presidente della Provincia Giovanni Borraccini), autorità militari, rappresentanti delle Associazioni combattentistiche e d’arma e tanti cittadini.
Il passaggio del corteo delle autorità da Largo Onorati, dove sono state deposte le corone al monumento ai Caduti delle due guerre mondiali e ai Caduti per la Libertà della Resistenza, alla sede dell’Anmi, è stato accompagnato dall’esibizione del Concerto Bandistico “Città di San Benedetto del Tronto” che ha eseguito diversi brani della tradizione, arricchendo ed emozionando il momento istituzionale.
Al termine della celebrazione, il sindaco Antonio Spazzafumo è intervenuto con una sua personale riflessione sull’importanza della memoria della Resistenza e dei motivi che portarono tanti italiani, anche giovanissimi, all’estremo sacrificio in nome della Libertà.
«Il 25 aprile è una data che deve stare a cuore a tutti gli italiani, che si lega idealmente a quella del 2 giugno perché la Costituzione della Repubblica Italiana, quella nata dal referendum tra Repubblica e Monarchia, trae direttamente ispirazione dai valori della Resistenza che portarono a quella Festa di Liberazione. È una data che deve essere patrimonio di tutti perché simboleggia la storia di migliaia e migliaia di uomini e donne che misero a repentaglio la loro vita, spesso perdendola, per restituire la libertà all’Italia».
Nel ricordare poi i caduti sambenedettesi durante le attività militari che caratterizzarono la Resistenza nel nostro territorio, Spazzafumo ha aggiunto: «Non bisogna mai smettere di insegnare e far conoscere ai giovani che cosa fu quel momento storico, da quale senso di ribellione nacque la decisione di tante persone, soprattutto giovani e giovanissimi, di combattere un regime nel quale tutto il Paese era immerso da oltre vent’anni. Bisogna dunque coltivare questa memoria facendo leva sul contesto in cui i valori della Resistenza maturarono, far capire che nacque dal dramma di una guerra, dalla sciagura che essa comportò per tutti gli italiani. Quest’opera di formazione spetta agli adulti: è un compito che dobbiamo svolgere tutti noi che abbiamo ruoli pubblici e di responsabilità. Sindaci, parlamentari, insegnanti, genitori. Lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo alle nuove generazioni».
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