di Maria Nerina Galiè
In merito alla vertenza sui tempi di vestizione in Ast Ascoli, i sindacalisti di Nursind, Nursing Up e Usb oggi avevano una sola aspettativa: la conferma in una sede istituzionale del riconoscimento, ed una data più o meno certa per il pagamento, dell’indennità dovuta.
Invece oggi, 27 aprile, al tavolo di raffreddamento in Prefettura – rinviato dal 7 aprile da Nadia Storti perché all’epoca impossibilitata a partecipare – la Storti non c’era.
Come delegato della Sanità piceno era presente il dirigente amministrativo Silvio Maria Liberati che «ha fatto scena muta», testuali parole dei sindacalisti, anche davanti al Capo di Gabinetto della Prefettura, Mauro Papa.
«Ha proprio detto “non rispondo” a precise domande, anche provocatorie da parte nostra.
Gli abbiamo chiesto se lui, che pure aveva firmato l’accordo dello scorso dicembre insieme con il sub commissario di Area Vasta 5 Massimo Esposito, aveva avuto dalla Storti la conferma della disponibilità dei fondi “promessi”», affermano amareggiati Maurizio Pelosi (Nursind), Mauro Giuliani (Usb) e Roberto Tassi (Nursing Up).
Per correttezza c’è da precisare che il dottor Liberati ha partecipato all’incontro con la delega di “uditore”.
I tre hanno tentato un altro rinvio del tavolo, pur di avere davanti la dottoressa Storti: non si può fare per legge, si sono sentiti rispondere dal rappresentate di Governo, in quanto l’invitata speciale (liquidatrice Asur) non lo ha chiesto come la volta scorsa. Ha solo inviato la comunicazione che non avrebbe preso parte all’incontro.
«La comunicazione è di stamattina – sottolineano i rappresentanti dei lavoratori – e si adduce a motivazione un impegno che di certo la dottoressa conosceva da tempo».
Conclusione, oggi per Pelosi, Tassi e Giuliani è andata malissimo: «Dalla Regione abbiamo sentito a mezzo stampa la rassicurazione del riconoscimento. Oggi sarebbe stata l’occasione per sancire quanto detto dallo stesso assessore regionale Saltamartini. Ma non è accaduto.
Non è a noi tre che dovevano dare risposte, ma a 2.000 lavoratori di Ast Ascoli.
L’unica conferma, alla luce di come è andata oggi, sembra essere: allora è proprio vero che abbiamo firmato un accordo fasullo».
Pertanto i sindacalisti sono pronti ora a dare battaglia, presentando un ricorso in Tribunale, entro il 21 maggio, altrimenti gli operatori sanitari rischiano di perdere il diritto all’indennità di 5 anni a questa parte.
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