di Maria Nerina Galiè
La donazione degli organi, non è un tema che spaventa i cittadini ascolani: sono infatti 1.800 (oltre 1.000 sono donne) gli iscritti al Gruppo comunale di Ascoli dell’Aido (che va dalla zona montana alla Vallata picena), che oggi, 30 aprile, è in Piazza del Popolo tutto il giorno per la campagna di sensibilizzazione, celebrando così la Giornata nazionale della donazione di organi e tessuti.
Il comitato ascolano è presieduta dall’attivissimo Paolo Cappelli, donatore egli stesso, di un rene al figlio Matteo (leggi qui la loro storia).
Testimoni entrambi del fatto che sia possibile donare un “pezzetto” per permettere ad un altro di continuare a vivere.
E’ l’amore per la vita appunto, alla base della scelta di diventare donatore di organi.
Lo sanno i giovani, sempre più sensibili all’argomento. Temono di non avere “nulla di buono” da donare gli anziani.
«Non c’è un’età per donare. Nelle Marche sono stati prelevati gli organi ad una donna di 97 anni. Poco dopo di una centenaria in Toscana», precisa Cappelli.
«Ecco perché – sono sempre le parole del presidente del Gruppo Aido di Ascoli – è importante parlarne in “tempi di pace”. Con serenità. Senza paura.
Esternare oggi, quando siamo in salute, la nostra volontà di voler donare, o anche di non volerlo fare, toglie ogni dubbio ai familiari, ogni rimorso per aver preso una decisione non condivisa dal congiunto che se n’è andato».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati