di Andrea Ferretti
L’Ascoli perde 2-1 con il Genoa ma continua a respirare aria di playoff. I rossoblù festeggiano al “Ferraris” l’immediato ritorno in A (mai accaduto nella loro lunga storia di risalire nella massima serie al primo tentativo) mentre l’Ascoli si giocherà negli ultimi 180 minuti (in casa col Cosenza e fuori con la Reggina) le chanche di restare nella griglia che conta e disputare gli spareggi finali. Il Picchio, ed è l’aspetto più importante, dal confronto esce a testa alta. Nicola Leali migliore in campo, non solo per il rigore parato.
LE PREMESSE – L’Ascoli si presenta al cospetto del Genoa in uno stadio che ribolle con oltre trentamila spettatori. Un “Ferraris” a tinte rossoblù. Breda conferma quasi tutta la squadra che ha battuto il Pisa e le novità sono Gondo al posto di Dionisi e Bellusci per lo squalificato Botteghin, che salta la prima partita della stagione. Sugli spalti solo una una trentina di tifosi del Picchio, anche per una presa di posizione degli ultras che non hanno mai sottoscritto la “tessera del tifoso”.
IL PRIMO TEMPO – L’Ascoli parte bene e nella bolgia tiene palla, la fa girare e si porta anche due, tre volte nell’area avversaria. Il Genoa aspetta e riparte, poi passa in vantaggio la prima volta che si avvicina a Leali. La squadra di Gilardino passa sugli sviluppi di un calcio piazzato. Angolo di Strootman, girata di testa sul primo palo di Sturaro, la palla sbatte sulla traversa e ricade sulla testa di Bani che la mette dentro. L’Ascoli reagisce e continua a giocare come stava facendo fino al gol. Al 22′ l’arbitro Sozza la fa… sporca quando Caligara viene messo giù al limite dell’area. Fa continuare il gioco, smentito ovviamente dalle immagini che non perdonano. Il Genoa vuole però il gol della sicurezza e ci va vicinissimo al 31′ con Strootman sul quale miracoleggia Leali. L’olandese ex Roma colpisce di testa solo davanti (perchè solo?) al portiere su assist di Frendrup, bravo a servirgli il traversone di Sabelli. L’effetto “trentamila” l’arbitro lo subisce anche al 35′ quando nega un evidente calcio d’angolo attribuendo l’ultimo tocco a Gondo. Al 39′ proprio Gondo si inventa una rovesciata da dentro l’area di porta che finisce sul palo. Ma è tutto da cancellare perchè a fine azione l’arbitro dice che c’era un fallo di Mendes. Dopo due minuti di recupero, si va riposo sull’1-0.
IL SECONDO TEMPO – Pronti e via, pochi secondi e Genoa vicino al gol con un destro a giro di Gudmundsson da fuori area. L’Ascoli reagisce bene e al 5′ va vicino al pari su un’azione che nasce da un traversone di Giordano e prosegue con un’uscita approssimativa di Martinez. C’è una doppia conclusione: prima quella pericolosa di Buchel da fuori area deviata da un difensore, poi quella di Mendes da posizione defilata bloccata dal portiere. Al 12′ porzione doppia di sonnifero per la difesa dell’Ascoli. I bianconeri si spostano contemporaneamente in cinque su Coda fuori area lasciando Gudmundsson solo davanti a Leali. Coda lo vede e lo serve, e Leali ci mette la seconda mega “pezza” del pomeriggio. Al 17′ Collocolo si becca un (troppo severo) giallo che gli farà saltare il Cosenza. Su questo calcio di punizione dalla trequarti arriva il raddoppio del Genoa con Badelj che raccoglie un involontario assist di Bellusci. La partita sembra chiudersi al 20′ perchè c’è un rigore dopo il contatto tra Leali e Sabelli a seguito di erroraccio di Adjapong. Sul dischetto va Coda ma Leali para prima il tiro dagli undici metri e poi la ribattuta dello stesso attaccante. E’ il quarto rigore parato in campionato dopo aver detto di no a Brunori del Palermo, Lapadula del Cagliari e Cerri del Como i quali, con Coda, sono tra gli attaccati più forti della B. Leali si conferma il miglior portiere della categoria. Al 17′ Breda fa il doppio cambio: Lungoyi e Marsura per Forte e Mendes. Proprio Marsura, dopo pochi secondi, accorcia su assist di Collocolo dopo l’imbucata di Lungoy. Insomma: i due nuovi entrati sono decisivi. Al 28′ fuori Buchel e dentro Giovane. Poi al 34′ esplode il “Ferraris” quando arriva la notizia del pareggio del Modena (1-1 col Bari). Risultato che, in attesa del triplice fischio, regala la Serie A al Genoa. Al 36′ Breda finisce di cambiare l’attacco con Dionisi per Gondo, poi anche Donati per Adjapong. Al quinto dei quasi sette minuti di recupero, la terza super parata di Leali, il migliore in campo, sulla conclusione ravvicinata di Ekuban. Poi il triplice fischio. Alcuni secondi di attesa per conoscere il finale di Modena-Bari e poi è solo festa rossoblù.
GENOA (3-5-2): Martinez; Bani, Vogliacco, Dragusin; Frendrup, Sturaro (1’st Jagiello), Badelj, Strootman, Sabelli (37’st Hefti); Gudmundsson (37’st Aramu), Coda (32’st Ekuban). A disposizione: Semper, Boci, Ilsanker, Matturro, Lipani, Puscas, Salcedo, Dragus. Allenatore: Caridi (squalificato Gilardino)
ASCOLI (4-3-1-2): Leali; Adjapong (36’st Donati), Bellusci, Simic, Giordano; Collocolo, Buchel (28’st Giovane), Caligara; Mendes (17’st Marsura); Forte (17’st Lungoyi), Gondo (36’st Dionisi). A disposizione: Guarna, Quaranta, Tavcar, Eramo, Gnahorè, Proia, Palazzino. Allenatore: Breda
Arbitro: Sozza di Seregno (assistenti Prenna di Molfetta e Dei Giudici di Latina, quarto ufficiale Crezzini di Siena, Var Marini di Roma, Avar Muto di Torre Annunziata)
Reti: 16’pt Bani (G), 18’st Badelj (G), 23’st Marsura (A)
Note: spettatori 32.463 (paganti 12.225 di cui 33 ospiti, abbonati 20.239) incasso 203.766 euro. Ammoniti: Vogliacco (G), Sabelli (G), Collocolo (A), Bellusci (A). Angoli 6-0 per il Genoa. Recupero 2’+7′
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