«Lo sconto sulle bollette dell’acqua proposto dal sindaco Fioravanti come presidente dell’Aato, sembra un goffo tentativo di mettere una pezza su un provvedimento che grava non poco sulle casse delle famiglie ascolane. Sì, perché quando l’Assemblea Aato deliberò l’aumento delle tariffe, il primo cittadino del capoluogo che ne rappresenta la guida in quanto presidente e che pur detiene la maggioranza in seno al quel consesso non disse alcunché, nonostante molti sindaci dei Comuni del territorio avessero mostrato tutta la contrarietà a quegli aumenti tanto più in un momento in cui le condizioni delle famiglie non erano sicuramente le migliori».
La denuncia arriva dai gruppi consiliari che sono in minoranza nel Consiglio comunale di Ascoli, a poche ore di distanza dalle proposte di Fioravanti.
«Tutt’oggi la proposta di uno sconto in fattura che dovrebbe riguardare 23.000 famiglie viene venduta dal sindaco come una grande provvedimento. Peccato – aggiungono – che mentre l’aumento del 7,5% della bolletta sarà strutturale, questo bonus di aiuto sarà una tantum. Certo, si potrebbe dire meglio di niente, ma la verità è che il primo cittadino ascolano avrebbe potuto scongiurare quell’aumento proprio in quella, tristemente nota, assemblea di novembre. I più maligni potrebbero anche pensare che lo abbia fatto per poi fregiarsi dei meriti di questo contentino che passa erroneamente come un provvedimento tutto suo, mentre il rincaro della bolletta è una pena che egli abilmente si divide con l’organo collegiale che la deliberò.
Se il sindaco Fioravanti si mostra scaltro nell’attrarre consenso – proseguono i consiglieri d’opposizione – gli ascolani lo sono altrettanto a sgamare i suoi giochini mediatici, soprattutto perché agli aumenti già in essere non è assolutamente corrisposto un miglioramento del servizio e della qualità della risorsa idrica che, come noto, sta subendo da anni un livellamento verso il basso. Così come i cittadini del capoluogo e non solo, sanno che quello approvato lo scorso novembre è solo un primo aumento e che in agenda vi sarebbero ulteriori rincari che altri sindaci, per quanto nelle loro forze, hanno voluto fortemente scongiurare. Purtroppo si tratta di un mero rinvio e la questione ulteriori aumenti potrà essere dibattuta nuovamente a breve: a quel punto chissà da quale parte starà il sindaco Fioravanti nel suo ruolo di presidente dell’Assemblea dell’Aato? Chissà se riuscirà ad ammettere incongruenze quale quella di prevedere fondi di sostegno per le famiglie da un lato e dall’altro aumentare i costi di servizi essenziali?
E concludono così: «Di questo modo di amministrare però gli ascolani iniziano ad essere stanchi. Forse il primo cittadino si sta rendendo conto che il suo appeal tende a diminuire e improvvisa regalini rispetto ai quali si prende anche dei meriti che in verità sarebbero ascritti unicamente all’Aato, poiché le risorse per il bonus, va precisato, saranno prelevate dall’avanzo di amministrazione di quell’ente, alimentato dai versamenti dei Comuni soci. Inutile farlo passare come un bonus dell’Arengo per sostenere, a suon di propaganda, la sua ininterrotta campagna elettorale, perché i cittadini ormai lo sanno».
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