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Samb, futuro a tinte fosche: il club rischia grosso per la pesante massa debitoria

SERIE D - Rimborsi ai calciatori, debiti con terzi, lodi arbitrali e quant'altro pregiudicano anche la possibile cessione del sodalizio del Riviera delle Palme. Prende sempre più corpo il progetto portato avanti dal presidente del Porto d'Ascoli Vittorio Massi: la tifoseria rossoblù è con lui
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I presidenti della Samb Roberto Renzi e del Porto d’Ascoli Vittorio Massi, l’ex dg rossoblù Luca Faccioli (a destra in alto) e il sindaco Antonio Spazzafumo

 

di Benedetto Marinangeli

 

Con la vittoria sull’Avezzano si è chiusa una delle stagioni più tribolate della Samb e si apre di nuovo la lunga estate calda sul fronte societario. Il pallino è in mano al presidente Roberto Renzi, responsabile di una gestione disastrosa che si è aggravata mese dopo mese. La prima data da tenere in considerazione è il prossimo 30 giugno. Entro quel giorno, infatti, i calciatori e i tecnici devono firmare le liberatorie dell’avvenuto pagamento dei rimborsi. Una cifra che è via via aumentata e che si aggira intorno ai 70-80mila euro mensili.

 

Calcolando che sono sette (per la precisione a novembre è stato pagato solo il 30% del totale) i rimborsi dovuti da Renzi ad Angiulli e compagni e a tutto lo staff si aggirerebbero in una cifra superiore al mezzo milione di euro. A questi si devono aggiungere altri debiti e cioè gli stipendi dei dipendenti, la vertenza con l’ex diggi Luca Faccioli, l’affitto del Riviera delle Palme per le gare interne e i lodi della gestione Serafino. Un quantum economico destinato a salire sensibilmente e che conferma la mala gestione di Renzi. Insomma siamo sopra al milione di euro.

 

L’imprenditore romano sembra essersi infilato in un classico “cul de sac”. Anche se potrebbe strappare un accordo al ribasso con i calciatori, iniziare la prossima stagione agonistica con lo stadio vuoto e con la terra bruciata intorno, diventa praticamente difficile se non impossibile. Anche il tentativo di cedere la Samb diventa un’operazione di non facile realizzazione. Perché la società proprietaria del 90% delle quote della Samb, la “Garigliano srl” è gravata da un decreto di pignoramento di oltre 200.000 euro da parte di una società di servizi romana.

 

Inoltre il valore del club rossoblù è praticamente pari allo zero anche perché la Samb per le prossime due stagioni non potrà neppure usufruire di un possibile ripescaggio a causa della penalizzazione subita in questa stagione. Senza dimenticare, infine, il peccato originale del pagamento dei debiti fiscali con crediti di società terze che determinò l’esclusione dal campionato di Serie C, con il rischio che possa esplodere in mano all’eventuale nuovo proprietario.

 

Insomma, a meno di clamorosi colpi di scena la Samb rischia davvero grosso. Anche di non potersi iscrivere al prossimo campionato di Serie D. Ecco, quindi, che per non vedere sparire il calcio a San Benedetto, prende sempre più corpo l’operazione portata avanti dal presidente del Porto d’Ascoli, Vittorio Massi, nel trasformare la sua società in una nuova Samb. Con il massimo dirigente orange potrebbero esserci altri imprenditori rivieraschi.

 

E tra questi anche il patron di “Sideralba” Luigi Rapullino che ha acquistato all’asta l’area ex Brancadoro. In tal senso è previsto anche un incontro con il sindaco Antonio Spazzafumo che ha anche affermato di volere sentire Renzi e capire così quali potranno essere le sue intenzioni. La tifoseria rossoblù è attesa, quindi da settimane di fuoco ma si è già schierata a favore della soluzione portata avanti di Vittorio Massi. Non resta che attendere ciò che accadrà nel prossimo futuro.


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