di Andrea Ferretti
«Soltanto pochi mesi fa apprendemmo la confortante notizia che la provincia di Ascoli, in base all’indice di criminalità redatto da “Osservatorio Lab24” del quotidiano “Sole 24ore”, fosse risultata all’89° posto nella graduatoria di pericolosità nazionale. Il dato ci riempiva di orgoglio anche perchè frutto della preziosa attività svolta da uomini e donne della Polizia di Stato, nonché dalle altre Forze dell’ordine».
Sono parole di Massimiliano d’Eramo, segretario provinciale del sindacato di Polizia Sap. Ma non sono certamente tutte rose e fiori. Anzi. Per Ascoli e il suo territorio, che sono stati paragonati ad una sorta di isola felice, le promesse sembrano essere rimaste tali.
Vediamo come. A spiegarlo è lo stesso segretario del Sap. «Sottolineammo quanto fosse imprescindibile, per mantenere la provincia di Ascoli sicura, l’impegno di tutti: istituzioni, pubblici e privati. Questo per invertire quella che continuiamo a definire “pericolosa contrazione di personale della Polizia di Stato”. Ognuno – dice – avrebbe dovuto e deve intervenire nel proprio ambito affinché il Ministero dell’Interno provveda all’assegnazione di un congruo numero di poliziotti per sopperire al pensionamento di ben 23 colleghi che sono andati in pensione solo nel 2023. A tal proposito – insiste d’Eramo nella sua disamina – ricevemmo rassicurazioni in merito sia dal questore che dal prefetto, ma anche dalle autorità delle due principali città della provincia che sono Ascoli e San Benedetto. Nonostante ciò, con profonda preoccupazione – conclude Massimiliano d’Eramo – abbiamo appena appreso che nel Piceno verranno assegnati soltanto 6 uomini di rinforzo: 2 alla Polizia Stradale, 4 per tutti gli altri Uffici presenti nella provincia di Ascoli».
A questo punto quello redatto dal Ministero è un piano di depotenziamento e non di potenziamento. Un piano che inevitabilmente produrrà una contrazione in attesa del nuovo piano di dicembre.
Al di là delle parole, e delle promesse, questa situazione rischia seriamente di comportare un inevitabile peggioramento dei servizi nei vari uffici: Questura di Ascoli, Commissariato di San Benedetto, Polizia Stradale (di Ascoli e del Distaccamento rivierasco).
Quel che è peggio è che tutto questo avviene a ridosso della stagione estiva che, come noto e come storia insegna, richiede un dispendio di forze e di energia senza alcun dubbio superiore. Basta solo considerando l’esponenziale aumento della popolazione che, tempo qualche settimana, farà registrare la costa picena nei territori comunali di San Benedetto, Grottammare, Cupra Marittima e Massignano.
Qualcosa, insomma, proprio non va. Non è escluso, si spera, che qualcuno dovrà riprendere in mano la… calcolatrice. I Governi sì cambiano, ma i problemi a quanto pare restano e sono sempre gli stessi. In attesa e nella speranza che qualcuno intervenga, al sindacato di Polizia Sap non resta che annunciare forme di protesta.
Se si trattasse di lavoratori di una qualunque fabbrica e non di indispensabili operatori della sicurezza, usando un termine proprio dei sindacati, potremmo tranquillamente usare il termine “stato di agitazione”.
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