di Antonio Bomba
Un pezzo importante di storia della città di Ancona è stato scritto oggi, lunedì 29 maggio 2023. Per la prima volta in 77 anni di sindacatura in epoca repubblicana gli aventi diritto al voto hanno scelto un primo cittadino di centrodestra. Daniele Silvetti ha sconfitto al ballottaggio Ida Simonella per 21.279 voti a 19.854. Tradotto in percentuale 51,73% a 48,27%.
Nato ad Ancona nel 1973, sposato con figli, ha iniziato la propria carriera politica da giovane in Alleanza Nazionale. Un decennio, tra il 1997 e il 2006 in consiglio comunale prima di arrivare in Regione dove è rimasto sino al 2015. Sempre tra i banchi dell’opposizione. Laureato in giurisprudenza, Silvetti è avvocato ed è stato anche presidente Erap ed è l’attuale presidente dell’Ente Parco del Conero. Carica che dovrà adesso lasciare per incompatibilità.
Il suo arrivo a palazzo del Popolo è stato quello di un trionfatore, seguito dal proprio popolo del centrodestra che non lo ha lasciato un istante solo nel tragitto che da via Palestro lo ha portato in Comune. Canti, cori, bandiere. Anche percorrere 2 piani di scale si è rivelata un’impresa di 7 minuti. Una pacifica invasione della sede governativa che è poi proseguita in sala stampa prima e nell’ex sala di Giunta poi, dove Silvetti ha parlato. Soddisfatto ma sobrio e composto, senza particolari eccessi.
«Al primo turno – esordisce davanti alle centinaia di sostenitori – abbiamo fatto l’impresa. Oggi abbiamo fatto la storia. Sono contento e orgoglioso di questo risultato. Avete visto che campagna elettorale abbiamo fatto assieme e lo stile che abbiamo cercato di trasmettere ai cittadini. È una città che ha la necessità come l’aria di ritrovare la sua unità. Le cose buone fatte, perché ce ne sono state, verranno messe a terra». Silvetti apre poi alle opposizioni: «Chiederemo collaborazione a esse per le scelte strategiche che saremo chiamati a fare. Perché serve senso di responsabilità. E pertanto si collaborerà. Ho già fatto un appello in tal senso. Perché il senso di responsabilità deve essere equamente distribuito. Da parte mia c’è la massima disponibilità ad ascoltare chi ha governato la città per 30 anni. Per noi è doveroso, non ci chiuderemo dentro al palazzo. Giunta e maggioranza lavoreranno in stretto contatto perché tanti sono i problemi e occorre correre». Fissa anche la priorità assoluta: «La soglia di povertà è aumentata. C’è bisogno di capire subito come essere utili alle classi sociali più deboli. Il primo impegno è lavorare con le associazioni che lavorano con e in mezzo a loro».
Tutto questo prima di riprendere l’analisi della vittoria: «La città si espressa in ogni quartiere. È un risultato che viene da ogni appartenenza e associazione di categoria. Un successo trasversale che ci responsabilizza due volte. È un messaggio molto forte arrivato direttamente al cuore. Non siamo mai scesi in campagna elettorale dietro a chiare provocazioni e offese che ne hanno inquinato l’alto contenuto. Ringrazio tutti i partiti e le liste civiche. Tutte le 8 liste, i cittadini di Ancona e tutti voi che vi siete schierati sin dal primo minuto mettendoci la faccia con coraggio».
La parola chiave sin dall’inizio è stata cambiamento: «Il sentimento del cambiamento mi ha portato per mano. Abbiamo una grande responsabilità, festeggiamo ma manteniamo sobrietà e compostezza. Confermiamo la fiducia dataci, conserviamo questa apertura di credito con i cittadini. Serviranno scelte molto vicine e immediate, parleremo chiaro alla città, rendendola partecipe e condivisa di ciò che faremo. Con la nostra gente, vale a dire il popolo anconetano. Questo ci caratterizzerà. Se sbaglieremo lo avremo fatto in buona fede e avremo il coraggio di chiedere scusa quando ce ne sarà bisogno. Il mandato è chiaro, cercherò di interpretarlo al meglio. Cercherò di comporre la giunta nel modo più rapido e coerente possibile. Coinvolgendo tutti, gente che viene dalla politica così come dei tecnici. Riprenderemo un discorso con la Regione e il Governo centrale. Non ho altro da aggiungere».
E Ida Simonella? «Mi ha fatto i complimenti. In bocca al lupo. Mi ha dato un consiglio, quello di portare a termine i tanti progetti per la città e lo prendo di buon grado».
E infine: «Da Roma? Ho sentito solo Antonio Tajani, poi mi hanno portato via il cellulare. Sono esulato da ogni contesto esterno. Passerò la notte a rispondere a tutti».
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