«L’emergenza è davvero vasta. Superata questa fase critica la sfida che attende la Protezione Civile è quella di mettere a regime l’importante risorsa umana rappresentata dai volontari spontanei, quelli che in questi giorni abbiamo conosciuto come “angeli del fango”».
A parlare è Francesco Lusek, tecnico ed esperto di Protezione civile nonché responsabile del team “SisMa – Supporto Integrato ai Soccorsi tra le Macerie” del Fermano e del Piceno.
Il team, infatti, nato come progetto di formazione per i soccorritori, è stato chiamato ad intervenire per l’emergenza alluvione in Emilia Romagna come richiesto dal “Supporto nazionale Emergenze”, struttura accreditata presso il Dipartimento di Protezione Civile nazionale.
Il contingente “SisMa”, composto da figure esperte di Protezione Civile, provenienti dal Piceno e dal Fermano. sono ora di stanza a Faenza (Ravenna), una delle zone maggiormente colpite dall’alluvione, e sono arrivati venerdì, per due turni da quattro giorni che si concluderanno domani. «Ma non è escluso – aggiunge Lusek – che anche per i prossimi giorni ci verrà richiesto ulteriore personale».
Il gruppo di lavoro è stato richiesto a Faenza dall’organizzazione “Supporto nazionale Emergenze” per coadiuvare l’attività del Centro di coordinamento comunale (Coc), la ricognizione dei danni tramite apparecchiature tecnologiche e la gestione in sicurezza dei cantieri di lavoro.
Il contingente marchigiano, diretto da Francesco Lusek, si sta alternando su due turni da quattro giorni ciascuno ed è composto da Sergio Francesconi, Barbara Callarà, Micaela Luca, Marco Troiani, Pio Lolli e Nicola Palazzese.
Ognuno di loro mette a disposizione un’esperienza professionale pluriennale nell’ambito dell’emergenza. Il trasporto di strumentazioni e operatori viene garantito dalle associazioni Bussi Soccorso e Croce Verde di San Benedetto.
«Alcuni di noi – spiega il responsabile – si sono occupati, nell’ambito del centro di coordinamento emergenze comunale, di fornire sostegno ai tecnici del Comune di Faenza nella gestione degli interventi anche in virtù delle esigenze della popolazione. Un altro nostro gruppo è stato operativo con droni e sonde per video-ispezioni a supporto dei tecnici del Comune per i rilievi dei danni su edifici, condutture idriche e fognarie. Abbiamo anche un nostro infermiere 118 a bordo delle ambulanze che presidiano i cantieri per garantire la sicurezza. Proprio la gestione della sicurezza dei cantieri è infatti un fattore assolutamente prioritario in queste circostanze».
E qui tornano in ballo gli “angeli del fango”.
«Il mondo dell’emergenza, come è emerso chiaramente anche in queste tragiche circostanze, è composto da figure molto eterogenee – spiega Lusek – ci sono Corpi dello Stato, enti locali, ditte private e il volontariato organizzato.
Con loro si deve coordinare il volontariato spontaneo. Proprio su quest’ultimo si giocherà un’importante sfida, ossia quella di raccordarlo con l’apparato della Protezione Civile. I tanti volontari spontanei sono una risorsa importantissima ma che va assolutamente messa a regime. Comunque le ultime normative iniziano a parlare proprio di questa forma di volontariato».
Infine la fotografia di quello che si è parato davanti agli occhi di Lusek e del team all’arrivo a Faenza: «Abbiamo trovato una situazione davvero critica che sappiamo bene non essere circoscritta a quel solo territorio. È molto più ampia e tocca il cuore dell’Italia. Colpisce una regione e una terra epicentri nazionali per produttività, infrastrutture, impegno e dedizione».
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