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Sanità, Giorgio De Vecchis: «L’unica strada è la diffida, il resto non conta nulla»

SAN BENEDETTO - Duro rimbrotto del consigliere di minoranza sul Piano Sociosanitario. La replica di Umberto Pasquali in commissione sanità: «Vogliamo provare una mediazione, non lo scontro con la Regione»
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Giorgio De Vecchis (Gruppo Misto)

 

di Giuseppe Di Marco

 

Scrivere un documento con tutte le necessità sanitarie della Riviera, condividerlo in commissione e poi proporlo alla Regione. E’ questa la strada che intende intraprendere la maggioranza sambenedettese sul tema sanità: niente azioni di forza, ma lavoro di confronto con Ascoli e Palazzo Raffaello.

 

E’ quanto emerso in commissione sanità, nel corso della quale il nuovo presidente Umberto Pasquali ha illustrato l’orientamento dell’Amministrazione di Viale De Gasperi su come debba essere eventualmente modificato il Piano Sociosanitario regionale.

 

La riunione, andata in scena questo pomeriggio in sala consiliare, si è aperta con la richiesta di delucidazioni da parte di Giorgio De Vecchis: «La minoranza – ha detto il consigliere del gruppo misto – non è organo sussidiario della maggioranza. E’ quest’ultima che deve dire chiaramente quale sia la sua volontà. Che progetti ci sono? Io nelle occasioni passate ho detto quello che, secondo me, si dovrebbe fare, ovvero una diffida. Mi pare che si navighi a vista».

 

«La nostra idea – ha risposto Pasquali – è che a San Benedetto debba andare l’emergenza e ad Ascoli il programmato. Per fare questo bisogna condividere un documento in commissione sanità e poi proporlo ai sindaci dell’Ambito Territoriale Sociale 21. Quindi, in un secondo momento, sarà necessario un confronto con Ascoli, e se l’esito non sarà favorevole penseremo a diffidare la Regione. Non vogliamo arrivare ad uno scontro, ma provare la mediazione».

 

Parole che non hanno soddisfatto la minoranza, e che invece hanno avuto il potere di infiammare il dibattito. «Queste sono chiacchiere – ha sbottato lo stesso De Vecchis – per legge a San Benedetto deve essere realizzato un ospedale di primo livello e ad Ascoli uno di base: il riferimento normativo è il decreto Balduzzi, che contiene il criterio dei bacini d’utenza. Il resto è tempo perso».


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