di Salvatore Mastropietro
L’ufficialità era attesa ad inizio settimana ed ecco che, come previsto, è arrivata puntualissima nel primo pomeriggio: «L’Ascoli Calcio 1898 FC S.p.A. comunica che dal prossimo 1° luglio la conduzione tecnica della prima squadra sarà affidata a William Viali».
Come sottolineato dal club bianconero nel comunicato ufficiale, per Viali si tratta di un ritorno sotto le Cento Torri in quanto vecchia conoscenza del calcio ascolano, avendo militato da difensore nelle file bianconere nella stagione sportiva 1996-1997.
E’ reduce dall’esperienza sulla panchina del Cosenza, con cui ha centrato l’obiettivo salvezza dopo la disputa dei playout col Brescia. Per l’allenatore 49enne, reduce da una lunga gavetta in Serie C (Pro Piacenza, Sudtirol, Cuneo, Novara e Cesena le compagini allenate), quella sulla panchina dell’Ascoli sarà la prima esperienza in cadetteria dai nastri di partenza dopo la parte di stagione vissuta in Calabria da subentrato (al posto dell’ex bianconero Davide Dionigi). Già lo scorso anno fu cercato dal direttore sportivo Marco Valentini dopo l’addio di Andrea Sottil, ma poi la società decise di optare per Cristian Bucchi.
Il neo allenatore ha firmato un accordo biennale fino al 30 giugno 2025. È stata proprio la fiducia concessa dal patron Pulcinelli tramite i due anni di contratto a convincere definitivamente Viali, oltre a garanzie avute per quanto riguarda il progetto tecnico. La presentazione alla piazza e agli organi di informazione è in programma il prossimo 3 luglio, giorno in cui sarà annunciato anche l’organigramma sportivo.
Allo stesso tempo l’Ascoli ci ha tenuto a salutare Roberto Breda ed il suo staff per il lavoro svolto negli ultimi quattro mesi, culminato con una salvezza tranquilla raggiunta con diverse giornate d’anticipo. Nei giorni scorsi, nel corso di una lezione di tattica presente sul proprio canale Youtube, il tecnico veneto aveva commentato così la decisione della società di non optare per una sua riconferma: «Dispiace non rimanere ad Ascoli, secondo me si poteva fare un ottimo lavoro sulla base di quanto fatto l’anno scorso. Il nostro lavoro purtroppo è così, possiamo solo guardare avanti e cercare nuove sfide partendo dall’idea di dover lavorare solo su quello che posso determinare. Sicuramente la società sapeva che avrei chiesto delle cose un po’ particolari, che forse a loro non andava bene fare. Anche se non fosse per questo ma per altri motivi, bisogna solo guardare avanti e migliorarsi. Quest’anno mi sarebbe piaciuto andare avanti, ma io sono fatto così e penso di dovermi concentrare solo sul lavoro».
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