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Ricostruzione e Superbonus: «Ancora crediti incagliati, prezzo altissimo per tagli ed errori del Governo»

SISMA - A dirlo sono l'onorevole piceno Augusto Curti ed il senatore Michele Fina (Pd), in un intervento
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«Mentre l’esecutivo continua ad attribuirsi meriti non propri, il processo di ricostruzione subisce un pesantissimo rallentamento. Anche il commissario ammette oggettive difficoltà»: a dirlo sono l’onorevole piceno Augusto Curti ed il senatore Michele Fina (del Pd).

 

«Questo Governo – continua l’intervento dei parlamentari – rispetto ai temi dell’emergenza e della ricostruzione, si è impegnato esclusivamente in una costante opera di mistificazione della realtà.

I numeri, tuttavia, non mentono e anche il commissario Castelli, discostandosi dal coro della propaganda, ammette oggettive difficoltà.

Abbiamo trascorso gli ultimi mesi a denunciare la scarsa attenzione dell’Esecutivo verso la ricostruzione post sisma.

 

Ci siamo battuti, in Parlamento, su ogni singolo provvedimento: per contrastare i tagli, per garantire che strumenti essenziali come il 110% non venissero depotenziati, per correggere sviste ed errori madornali come quelli sulle scuole o sulla rottamazione delle cartelle.

Augusto Curti

Proprio in materia di Superbonus, siamo riusciti a far approvare un emendamento che preservava sconto in fattura e cessione del credito per i progetti della ricostruzione.

Tuttavia, nonostante gli annunci e i proclami, il Governo non è ancora riuscito a risolvere il problema dei crediti incagliati, bloccando di fatto i cantieri e creando difficoltà drammatiche a famiglie e imprese.

Oggi i dati certificano, in maniera impietosa, il pesantissimo rallentamento del processo di ricostruzione che, con il commissario Legnini, si era finalmente avviato a regime.

 

Proprio per questo invitiamo la maggioranza ad astenersi dal rivendicare risultati che, con assoluta evidenza, sono stati raggiunti solo grazie all’opera dei precedenti Governi.

 

Sono infatti fondi dei precedenti governi quelli per Pnrr complementare sisma, quelli con cui si è potuta consolidare la stabilizzazione del personale sisma e, infine, sono fondi dei precedenti governi quelli per l’attuazione degli imponenti e corposi piani di opere pubbliche e di rigenerazione urbana.

 

Oggi – concludono Curti e Fina – i cittadini iniziano a maturare la consapevolezza che l’attuale maggioranza li ha ingannati. In un momento in cui nuove tragiche emergenze ci richiedono di intensificare gli sforzi, occorre chiudere la stagione delle promesse elettorali perché, fino ad ora, gli unici risultati ottenuti sono il frutto del lavoro di chi ha preceduto questo Governo».


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