di Maria Nerina Galiè
Inrca e Ast Ascoli, stesso direttore (almeno fino al 16 luglio) e l’istituzione nel Piceno del primo ambulatorio “Punto Salute”, dei 5 che verranno realizzati nelle Marche.
Oggi, domenica 25 giugno, a Paggese di Acquasanta, nella sede che già ospita la Rsa e l’infermiere di comunità, Maria Capalbo – medico e dal primo giugno chiamata a traghettare l’Azienda sanitaria ascolana fino all’arrivo del direttore designato dalla Regione, Nicoletta Natalini – ha fatto da padrona di casa all’inaugurazione dell’ambulatorio di telemedicina collegato con l’Inrca, di cui è a capo da gennaio.
All’importante appuntamento non sono voluti mancare l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini, il collega ascolano Andrea Maria Antonini, la consigliera regionale Monica Acciarri.
Sono intervenuti anche l’onorevole Giorgia Latini ed il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido Castelli. Poi anche i sindaci di Acquasanta Sante Stangoni e di Ascoli Marco Fioravanti, a sottolineare che il nuovo servizio è rivolto all’intera provincia, e Maurizio Ramazzotti, presidente del Comitato di Partecipazione delle associazioni di volontariato del territorio, facendo da raccordo per esigenze e criticità.
La Croce Verde di Ascoli a presidiare i lavori, che ha reso possibile coadiuvando l’organizzazione.
Il tutto è avvenuto con la benedizione del parroco don Piero Camacci.
Dell’Inrca, a dare manforte alla Capalbo, in veste appunto di direttore, c’erano la responsabile amministrativa Irene Leonelli (che è anche subcommissaria amministrativa di Ast Ascoli) e diversi medici tra cui i dermatologi Lorenzo Morresi e Alfredo Giacchetti, lo pneumologo Yuri Rosati, il cardiologo Roberto Antonicelli, l’ingegnere clinico Marika Olivastelli.
In ultima fila, ma più volte tirata in ballo sia dalla Capalbo che da Saltamartini per il suo impegno nella realizzazione del progetto, la dottoressa Giovanna Picciotti, direttrice del Distretto di Ascoli, a cui fa capo l’ambulatorio infermieristico di comunità, con l’infermiera Rita Alfonsi che, da ora in poi, sarà anche professionista del Punto Salute dell’Istituto nazionale di ricovero e cura per anziani.
Sempre alla Capalbo, il compito di moderare gli interventi, preceduti dalla sua illustrazione del nuovo servizio: «Come direttore Inrca e commissario di Ast Ascoli, sono orgogliosa ed emozionata per questa inaugurazione. Mai – la premessa del commissario – mi sarei aspettata un’avventura così grande.
Appena insediata come dg dell’Inrca, mi hanno dato come obiettivo rendere la ricerca traslazionale e pensare a modelli organizzativi per dare risposte alla popola anziana.
Il Punto Salute va letto con la “P” maiuscola e sta per prevenzione, partecipazione, presa in carico. E sul territorio, portando quindi le prestazioni fuori dagli ospedali.
Non a caso siamo partiti, nell’ideare il progetto, dall’abbattimento delle liste di attesa, soprattutto per le persone anziane che, ad Acquasanta ad esempio, rappresentano il 33% della popolazione, di fronte al 25% nelle Marche.
Come?
Figura centrale – continua la dottoressa Capalbo – è l’infermiera di comunità, Rita Alfonsi, alla quale si rivolge il paziente che ha bisogno, con una ricetta dematerializzata, dello specialista o del medico di medicina generale. La prenotazione della prestazione, in elezione e non in emergenza ovviamente, avviene chiamando il numero telefonico 339.8768170.
Qui si possono erogare holter pressorio e cardiaco, elettrocardiogramma, dermatoscopia e spirometria, dal lunedì al giovedì, alle ore 8 alle 13, il venerdì dalle ore 13 alle 19.
Il paziente viene preso in carico, l’infermiera effettua la prestazione per essere inviata alla sede centrale Inrca e telerefertata dai nostri specialisti, che si sono buttati con il cuore avanti nel progetto».
«Questo – ha detto l’assessore Saltamartini – è il primo progetto innovativo dei 30 che porteremo avanti in regione e nasce per far fronte a due fenomeni, nazionali ma di rilievo nel nostro territorio, cioè l’invecchiamento della popolazione e la mancanza di medici di medicina generale.
Rivendico il progetto come primo modello a livello nazionale, dove i cittadini potranno rivolgersi all’ambulatorio e l’esito delle prestazione sarà subito al vaglio degli specialisti dell’Inrca o ai medici di medicina generale.
Negli studi fatti per il Piano socio sanitario – ha rilevato Saltamartini – è risultato che nelle Marche, su un milione e mezzo di persone, ci sono stati 200.000 accessi ai Pronto Soccorsi per codici bianchi e verdi, creando problemi di intasamenti e allungamenti dei tempi di attesa.
Non è uguale dappertutto: ci sono comuni in cui l’incidenza degli accessi in ospedale è altissima. Tutto dipende dai servizi presenti sul territorio.
Ed ecco allora l’importanza di servizi come quello che stiamo inaugurando oggi e delle Case e Ospedali di Comunità che, grazie al Pnrr, anticiperemo di 3 anni rispetto ai piani ministeriali che si stanno dirigendo proprio in questa direzione.
Le Marche – ha detto ancora il vice presidente regionale – sono la terza regione in Italia per Lea e riceveremo per questo 40 milioni di euro in più da spendere per i servizi sanitari. Il merito è del personale che, però, deve essere valorizzato e giustamente pagato per il lavoro e per l’impegno».
«Un ulteriore, importante passo verso quel sistema sanitario regionale che stiamo costruendo, con le oggettive difficoltà, ma senza fermarsi mai e con le idee chiare – aggiunge l’assessore regionale alla digitalizzazione Andrea Maria Antonini – Procediamo in linea con gli obbiettivi politici regionali che sono quelli di potenziare la sanità di prossimità anche attraverso percorsi digitali che incentivano la completezza e la rapidità dei servizi».
«Oltre ad essere un comune pesantemente colpito dal sisma del 2016 – sono le parole della consigliera regionale Monica Acciarri – Acquasanta è al centro di un ambito dove il 33% dei residenti risulta over 65, a fronte di una media regionale pari al 25,6%. In contesti come questo, la riattivazione della sanità di prossimità è indispensabile presidio di base per la gestione domestica delle patologie croniche a partire dal monitoraggio dei parametri vitali».
«Orgogliosi – ha dichiarato il segretario della Lega Marche Giorgia Latini –di dimostrare ancora una volta con i fatti il lavoro costante della Lega per restituire prospettive all’entroterra, in particolar modo quello terremotato, con il mantenimento o l’attivazione di servizi così da frenare lo spopolamento Dopo aver ottenuto la proroga alla formazione delle classi con un emendamento Lega a mia prima firma, ora un nuovo importante step grazie all’impegno del nostro assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini e tutta la squadra della Lega in Regione».
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