di Federico Ameli
Con una pec datata 12 aprile 2023 e siglata dalla Consulta Storica, l’avventura di Castel di Lama nella Quintana di Ascoli ha ufficialmente avuto inizio.
Ecco allora che il Castello lamense andrà ad accodarsi ai quattrodici che come di consueto accompagneranno il Gruppo Comunale e i sei Sestieri nel corteo, seguendo così l’esempio delle new entry Monteprandone e Montegallo che la scorsa estate (Montegallo da agosto) hanno sfilato per la prima volta sotto le cento torri.
A dar prova alla Consulta Storica e il Consiglio degli Anziani della Quintana della bontà della candidatura lamense è stato, inevitabilmente, l’attaccamento della comunità locale nei confronti della propria rievocazione storica, l’Insediamento del Podestà e Palio della Balestra, che da 27 anni a questa parte – con l’eccezione dello stop imposto dalla pandemia covid – impreziosisce il programma della “Fiera del Santissimo Crocifisso” con una media di 300 figuranti.
Passione e disponibilità, tuttavia, di per sé non sono sufficienti a superare i rigorosi canoni di una rievocazione che intende giustamente restare fedele alla verità storica. Fino a qualche anno fa, infatti, le origini cinquecentesche e dunque relativamente recenti del Castello lamense ne impedivano l’accesso nella grande famiglia quintanara.
A cambiare le carte in tavola, in tutti i sensi, è stato il ritrovamento fortuito nell’archivio parrocchiale della chiesa di Santa Maria in Mignano di una pergamena trecentesca in cui, scritte in latino, erano riportate alcune rubriche dello statuto del Castrum Lamae.
Ora, a qualche settimana dalla Giostra in notturna di luglio, a Castel di Lama fervono i preparativi in vista dell’attesissimo esordio nella seconda rievocazione storica più antica delle Marche – dopo la “Contesa del secchio” di Sant’Elpidio a Mare.
«Da qualche settimana a questa parte stiamo lavorando ai costumi dei cinque figuranti che rappresenteranno il nostro Castello – afferma Leonardo De Carolis, presidente dell’associazione “Insediamento del Podestà e Palio della Balestra” – l’idea è nata diversi anni fa, quando tuttavia non c’erano ancora i presupposti storici per prendere parte al corteo.
Abbiamo avuto modo di confrontarci più volte con il coreografo Mirko Isopi e con l’artista Paolo Lazzarotti e ci stiamo adoperando per individuare i tessuti più idonei alla rievocazione, con grande attenzione ai colori e un occhio di riguardo nei confronti dei costi.
La nostra costumista, Giulia Torquati, si prodiga sempre con grande passione e siamo certi che saprà gestire al meglio abiti e bozzetti».
Leonardo De Carolis, lamense doc, 60 anni, è un po’ l’anima della rievocazione del suo paese, ma è anche un quintanaro di antica militanza. Insegnante di musica da decenni, è anche un apprezzato trombettista che con il suo strumento si è esibito in Italia e all’estero in gruppi e orchestre, E’ stato protagonista della Quintana suonando la chiarina per tanti anni nel Gruppo Comunale (dove ora tra i tamburini sfila suo figlio Jacopo) e insegnando i primi rudimenti dello strumento a tanti quintanari di diversi Sestieri nei quali ha successivamente anche sfilato. Ha partecipato pure alle gare (ascolane e campionati italiani) sbandieratori/musici per il Sestiere di Porta Romana. Per il “suo” Palio delle Ville e per la Quintana, insomma, il “prof” è sinonimo di assoluta garanzia.
Nel frattempo, però, il tempo stringe, e nonostante l’impegno profuso nella cura e realizzazione degli abiti quintanari le scadenze fissate per ufficializzare la partecipazione del Castello lamense già in vista della Giostra di luglio appaiono a dir poco proibitive. Da qui l’inevitabile scelta di rinunciare al corteo di luglio e di rimandare l’esordio di un mese, giusto in tempo per la Quintana di agosto.
Dalle sei Ville di Castel di Lama ai sei sestieri ascolani, d’altra parte, il passo non è poi così breve come può sembrare. Bisognerà fare i conti con un tragitto indubbiamente più lungo e impegnativo, con un numero complessivo di figuranti notevolmente più alto e, aspetto da non sottovalutare, con un contesto e un’aspettativa generale di ben altra portata rispetto alla rievocazione storica lamense.
«Entrare a far parte del movimento quintanaro è per noi motivo di grande orgoglio – conferma De Carolis – ci auguriamo di poter onorare al meglio questo impegno e di fare bella figura, nella consapevolezza che al di là del numero esiguo dei figuranti questa partecipazione richiede serietà, dedizione e attenzione.
Abbiamo cercato fare il massimo per prendere parte già alla Giostra dell’8 luglio. I costumi da realizzare non sono poi molti, ma ciononostante non ci sono più i tempi tecnici per riuscire a sfilare già a luglio. Ad ogni modo, debutteremo certamente nella Giostra del 6 agosto».
Già noti i nomi di alcuni dei figuranti che avranno il compito di tenere alto il nome di Castel di Lama in abiti quintanari. Per l’occasione, a vestire i panni di castellano e castellana saranno rispettivamente il primo cittadino Mauro Bochicchio, fresco di riconferma, e sua moglie Cinzia Michetti, mentre il ruolo di gonfaloniere (il vessillo è in fase di realizzazione con la preziosa consulenza del professor Giuseppe Marucci) sarà affidato a Massimo Marselletti, uno dei sei “capivilla” lamensi.
Restano ancora da individuare i due paggi che sfileranno accanto al castellano e alla castellana. In base alle norme quintanare la cerchia dei papabili è ristretta a bambini/e di età compresa tra gli 8 e i 13 anni, ovviamente del paese.
GLI ALTRI 14 CASTELLI
Nella prima edizione della Quintana del 1955 l’unica rappresentanza “esterna” a Gruppo Comunale e Sestieri (solo quattro perchè Porta Maggiore e Piazzarola debuttarono nel 1956) fu Arquata. L’anno successivo si aggiunse Patrignone (frazione di Montalto Marche) e per decenni i Castelli rimasero solo due. Poi via via si sono aggiunti gli altri.
Successivamente sono entrati a far parte della grande famiglia della Quintana Porchia (altra frazione di Montalto), Acquasanta, Ripaberarda (frazione di Castignano), Folignano, Roccafluvione, Montemonaco, Castorano.
Nel 2016 altre due new entry con Venarotta e Monte San Pietrangeli (oggi in provincia di Fermo). Infine il tris nelle ultime edizioni: Comunanza nel 2021, Monteprandone e Montegallo nel 2022.
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