di Elena Minucci
Lacrime, ricordi, applausi e tanto dolore. È così che in una chiesa gremita, quella di Cristo Re, a Porto d’Ascoli ha voluto dare l’ultimo saluto a Mattia Capriotti, il ragazzo di 27 anni tragicamente scomparso a seguito di un incidente avvenuto lunedì scorso 26 giugno a Colle Appeso di Monteprandone.
Le sue condizioni erano apparse subito molto gravi. Trasferito al “Trauma Center” dell’ospedale Torrette di Ancona, Mattia non ha mai riaperto gli occhi. Dopo due giorni di coma, è stata dichiarata la morte cerebrale.
In chiesa, a Porto d’Ascoli, dove viveva con la sua famiglia, centinaia di persone sono sono giunte in questa calda prima domenica di luglio, per stringersi al dolore degli affetti di Mattia: la mamma Carla, ascolana, dipendente delle Poste, il papà Elvio, la sorella Corinna, il nonno Giancarlo, la fidanzata Valentina, gli zii, tutti i parenti e tanti amici.
(il testo continua dopo il video)
Commoventi e piene di dolore le parole della fidanzata Valentina: «Ogni giorno con te era poesia. In due anni ci siamo amati, allontanati ma mai lasciati davvero. “Sei l’ amore della mia vita e l’ultimo” mi dicevi. Avevi ragione. Sembra ieri che mi guardavi negli occhi e con la faccia seria mi trasmetteva i tuoi insegnamenti. Eri un grande lavoratore ed io cercavo cercavo di portarti via dai tuoi doveri per tenerti con me un po’ di più. Un bacio in più. Ed ora sono fiera di avertelo chiesto ogni giorno. Sono certa che in quella strada maledetta il tuo ultimo pensiero è stato per me. Come facevi ogni sera prima di dormire».
Anche il parroco durante l’omelia ha ricordato Mattia: «Sono giorni che ho cercato di riunire tutti, grandi e piccini per pregare per Mattia. Anche se in questi momenti non è facile dire qualcosa, tutti insieme abbiamo chiesto una cosa sola: che Dio possa stringerlo a sé. Penso che in questi giorni ognuno di noi abbia cercato un amico o un parente per condividere insieme questo dolore e ripensare a Mattia, al suo sorriso, alla sua gentilezza, la sua vivacità, la sua musica e le sue passioni, l’allegria che metteva in ogni cosa che faceva e la voglia di vivere che riusciva a trasmettere anche solo con la sua presenza».
Davvero tanti i messaggi di cordoglio da parte degli amici, tutti a ricordare la solarità e la voglia di vita di Mattia, un ragazzo modello che di giorno lavorava in una ditta di surgelati e di notte era impegnato nel lavoro di sicurezza in alcuni locali.
Diversi gli striscioni presenti nel piazzale della chiesa: “Mi ricordavi il mare”, «Mattia il tuo sorriso vivrà per sempre nei nostri cuori».
Presenti tra gli altri il consigliere comunale di San Benedetto Valerio Pignotti e alcuni sestieranti di Porta Tufilla, il Sestiere dove è nata e cresciuta sua madre, Carla Catalucci, e i suoi zii. Uno di loro, Francesco, è vigile del fuoco e quintanaro (è uno storico sbandieratore rossonero). Il nonno di Mattia, Giancarlo, in passato è stato membro del comitato di Sestiere, collaboratore dell’Ente Quintana nonchè segretario della Federcalcio provinciale.
L’ultimo saluto a Mattia è stato accompagnato dalle sue più grandi passioni: le moto e la musica. Il rombo dei motori dei suoi amici motociclisti, con sottofondo la sua musica, e la sua moto posizionata in mezzo al piazzale della chiesa davanti al feretro, sono stati l’ultimo saluto che è stato maledettamente strappato troppo presto alla vita.
Il feretro è poi partito per Ascoli dove la tumulazione è avvenuta nel cimitero di Borgo Solestà.
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