Il subentro da parte della cooperativa Gemos nella gestione del servizio mensa delle Rsa “Luciani” di Ascoli e quella di Acquasanta, al posto della “Pap srl”, ha scatenato l’indignazione dell’Usb lavoro privato, che interviene per conto dei suoi iscritti.
«Il nuovo appalto – si legge in una nota sindacale – è partito il primo luglio, con un contratto ponte fino a dicembre. Fin qui nulla di nuovo.
Il problema è come si è arrivati a ciò e le responsabilità di Ast Ascoli, le retribuzioni non pagate da Pap srl e le modalità di assunzione dei lavoratori da parte di Gemos.
Non avendo l’Ast dato seguito alle richieste sindacali, anche in sede di Prefettura, per mettere mano in maniera radicale ed in anticipo alla situazione di criticità del servizio, prima dell’implosione del precedente gestore, oggi i lavoratori lamentano 3 mesi di stipendio non pagato oltre a tutte le spettanze di fine rapporto.
A nulla sono valsi gli stati di agitazione e le mobilitazioni e le denunce in sede istituzionale.
Una vicenda che non si fa fatica a definire vergognosa che si è consumata nell’ambito di una struttura pubblica e per servizi pubblici resi alla collettività.
Servizi che sono continuati ad essere forniti solo grazie alla responsabilità ed al senso di civiltà delle lavoratrici e lavoratori (perché non si producono bulloni ma si forniscono servizi alle persone anziane e malate) che hanno continuato a prestare regolare attività lavorativa ai quali, però, si sta negando anche il rispetto e la dignità.
Usb Lavoro Privato ha denunciato quanto accaduto con richiesta di intervento da parte dell’Ast al fine della modifica delle assunzioni con l’integrale riconoscimento delle ore settimanali e delle complessive retribuzioni precedentemente godute dai dipendenti con riserva di adire le vie di giustizia.
In attesa, oltre ad assistere lavoratrici e lavoratori nel recupero delle pregresse spettanze maturate con Pap Srl, Usb è convinta che la soluzione migliore per evitare il ripetersi di tali nefandezze sia la reinternalizzazione del servizio e dei suoi addetti.
Nel frattempo, è necessario che Ast si doti di procedure interne di cambio di appalto (difatti sono molteplici i servizi affidati a terzi) in cui rivesta il ruolo di cabina di regia, per fornire garanzie a monte.
Richiesta che sarà avanzata al nuovo direttore generale, Nicoletta Natalini».
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