Il ruolo della farmacia nella riorganizzazione territoriale del sistema sanitario è al centro della sperimentazione della Farmacia dei servizi, attiva da giugno nelle Marche, prima regione in Italia.
Federfarma Marche ed Assofarm hanno accolto con piena volontà di collaborazione la volontà della Regione che, con il presidente Acquaroli e l’assessore Saltamartini, ha favorito l’avvio di questo basilare servizio ai cittadini.
Sono 293 le farmacie – con uniformità su tutto il territorio regionale – che stanno sperimentando i nuovi servizi, nella consapevolezza che fino al 31 dicembre 2023 vanno poste le basi per un nuovo modello di farmacia di comunità, primo presidio sanitario di prossimità.
Patrizia Righetti, presidente di Federfarma Ascoli, precisa che «sono circa 40 le farmacie della provincia che hanno aderito alla sperimentazione, un nuovo impegno per i farmacisti fatto di professionalità ed attenzione al cittadino.
E’ certo che la farmacia così intesa è basilare – sottolinea – per le aree interne di una regione come la nostra, in cui molte sono le località dell’entroterra distanti dai poli ospedalieri, territori in cui la farmacia può intervenire, con capillarità, nella prevenzione attiva in ambito sanitario».
La sperimentazione è stata preceduta da un momento formativo, predisposto dagli Ordini professionali con la Fondazione Cannavò. Da qualche giorno il cittadino ha iniziato a conoscere nuovi servizi proiettati al futuro di una farmacia di relazione.
«Così – dice Marco Meconi referente per Federfarma Marche – nel percorso che porta i marchigiani a vivere la sperimentazione, l’attenzione sarà rivolta prevalentemente al cittadino “fragile” ed anziano oppure al paziente cronico, intercettando patologie prima che diventino invalidanti.
Il nostro obiettivo comune – continua – è riportare il paziente, con i suoi problemi di salute, cronici o acuti che siano, al centro dell’ attenzione del farmacista di fiducia, cui è affidata la verifica che il paziente si attenga correttamente, nei tempi e nei modi, alle terapie prescritte dal medico di base.
Comunque significativo, nella tutela della salute, è l’informazione: un cittadino informato è soggetto a minore rischi, è per questo che nella sperimentazione anche le campagne di informazione e di screening avranno un ruolo rilevante».
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