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La Quintana e il ricordo della “sfida di abilità e destrezza”

ASCOLI - Da anni l’otto del Campo dei Giochi è esageratamente diventato sinonimo di velocità, ma il cavaliere Lionetti della Piazzarola ha dimostrato che si tratta di un aspetto non determinante della gara. Va in archivio una delle Giostre più “fallose” degli ultimi anni. Dopo sei edizioni consecutive, nessuno stavolta ha superato i 2.000 punti. Mirko Isopi coreografo eroico. Problemi con le scarpe: Stefania Regoli, la dama di Porta Romana come Cenerentola. L'analisi della notturna 2023
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I sei cavalieri protagonisti (foto da pagina facebook Quintana di Ascoli)

 

di Andrea Ferretti

 

Ma quale “sfida di abilità e destrezza”. La Quintana di Ascoli è ormai diventata, purtroppo, una corsa di cavalli al galoppo. Corsa nel cui contesto sono (ancora) inseriti i punteggi al tabellone negli assalti al Moro e le famigerate tavolette sinonimo di penalità. Da qualche anno si discute su un possibile cambio del regolamento di Giostra. Intanto i fatti sono sotto gli occhi di tutti, come l’innegabile conferma di quanto accaduto nella notturna di ieri al Campo dei Giochi. Coprire l’otto con tempi da record serve solo ai fini statistici, gli stessi in cui finiscono inevitabilmente pure i mancati centri e le penalità.

 

La riprova, non è nemmeno la prima volta è stata quella di Nicholas Lionetti, il cavaliere della Piazzarola che ha timbrato tre crono tanto incredibili  quanto inutili uscendo dal Campo dei Giochi a notte fonda da ultimo classificato. Ha montato Look Amazing, il cavallo con cui nel 2021 Lorenzo Melosso ha vinto la Quintana di Foligno, ma il risultato stavolta è stato ben diverso. Il 24enne cavaliere di Faenza, alla sua ottava Quintana, ha abbattuto ben tre volte il muro dei 50 secondi (49”7 – 49”9 – 49”6), non c’era riuscito nemmeno Gubbini lo scorso anno, ma ha inanellato ben 10 penalità spostando altrettante tavolette: 7 alla prima, 1 alla seconda, 2 alla terza tornata. Del tutto vanificato il fatto che si sia confermato molto preciso negli assalti con 8 centri su 9.

 

A proposito di tempi, solo il 41enne folignate Luca Innocenzi (Porta Solestà) nella prima tornata è sceso sotto ai 51 secondi (50”5), ma non gli è bastato per chiudere il conto come spesso ha fatto in passato. Soprattutto dopo che Lorenzo Melosso (Porta Romana) aveva compromesso la sua Quintana con una penalità e un “80”. Innocenzi ha infatti rimediato gli stessi punti di penalizzazione del 22enne ascolano, dandogli però oltre un secondo. Innocenzi e Melosso, i due favoriti della vigilia, hanno chiuso come da pronostico distanziati comunque di ben 50 punti quella che è stata la Giostra più “fallosa” degli ultimi anni con quattro cavalieri su sei che hanno dovuto fare i conti con le “tavolette”. Percorso sempre pulito, invece, per il 22enne esordiente Lorenzo Savini di Porta Maggiore e per il 37enne maceratese Denny Coppari di Porta Tufilla.

 

Quintana nient’affatto spettacolare vinta senza strafare da Innocenzi che, per la prima volta, non ha alzato la lancia dopo aver oltrepassato il fotofinish al termine della terza tornata che gli ha regalato il meritato Palio. Per lui sono 16 in 32 partecipazioni (media 0,50), il doppio di quanti ne hanno vinti Massimo Gubbini (Porta Tufilla), Emanuele Capriotti (Porta Romana) e i miti Marcello Formica (Porta Solestà) e Gianfranco Ricci (Sant’Emidio), con gli ultimi due che avevano però a disposizione una sola Giostra all’anno. Tra Innocenzi e “gli otto volte vincitori” c’è Paolo Margasini (9) anche lui di Solestà. A seguire (7) Gianni Vignoli e Luca Veneri della Piazzarola.

 

Il Palio numero 34 di Solestà, Innocenzi l’ha vinto con 1.990 punti: nelle ultime sei edizioni (2019, 2021, 2022) è la prima volta che si scende sotto i 2.000. In compenso Lionetti incrementa la lista-record dei tempi sotto i 50 secondi. Prima di questa notturna vi figurava solo Gubbini e il suo cavallo Trentino, con la differenza che però Gubbini le Quintane le vinceva o quasi. Eccola: 1°) 48”6 Gubbini prima tornata agosto 2022; 2°) 49”3 Gubbini terza tornata agosto 2022; 3°) 49”5 Gubbini seconda tornata luglio 2022; 4°) 49”6 Lionetti terza tornata luglio 2023; 5°) 49”7 Lionetti prima tornata luglio 2023; 6°) 49”8 Gubbini prima tornata agosto 2021; 7°) Lionetti 49”9 seconda tornata luglio 2023.

 

Applausi di tutti e vittorie morali per il 23enne Tommaso Finestra di San Gemini (Terni) di Sant’Emidio – unico a fare 9 centri su 9 – e per Denny Coppari di Tufilla che hanno ben figurato nonostante abbiano montato quei cavalli per la prima volta rispettivamente due e una settimana prima della Giostra. Il primo per prendere il posto di Pierluigi Chicchini a Sant’Emidio dopo che era giunto ad Ascoli per sostituire Innocenzi (sospeso e poi riabilitato dalla Fise) a Solestà. Il secondo per sostituire in extremis Massimo Gubbini, vittima di un pauroso incidente a cavallo a Foligno.

 

E il 22enne pescarese Lorenzo Savini di Porta Maggiore? Tre soli centri su nove e tempi troppo alti (51”9 il migliore) lo hanno lasciato indietro. E’ giovane e può solo crescere. Ma deve farlo in fretta.

 

Alla fine i complimenti vanno a tutti i protagonisti: dentro e fuori il Campo dei Giochi, dentro e fuori il corteo. Compreso ovviamente Umberto Colavita, il tecnico Fise che ha messo a punto una pista risultata impeccabile. Complimenti doppi al coreografo Mirko Isopi che è stato per l’intera serata (corteo e campo) al suo posto nonostante il brutto infortunio a un piede subìto nel primo pomeriggio mentre con i suoi collaboratori stava sistemando le transenne vicino al Battistero. Il suo piede è finito sotto la ruota di uno dei mezzi di servizio. Si è recato al Pronto Soccorso dell’ospedale, ma non si è arreso e, imbottito di antidolorifici, ha proseguito fino a notte fonda.

 

Chi invece ha rischiato di fare la fine di Cenerentola – non ha sfilato davanti alla tribunetta di Magnifico Messere e magistrature – è stata la dama di Porta Romana Stefania Regoli che ha avuto grossi problemi con le scarpe prima e dopo l’ingresso al Campo dei Giochi. Alla fine, dopo il… cambio gomme, ha raggiunto la sua postazione dove a tenerle compagnia sono poi arrivate le altre dame.



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