di Salvatore Mastropietro
Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione sportiva il presidente dell’Ascoli Carlo Neri aveva puntualizzato nei confronti di chi parlava di caos all’interno della Lega B per quanto riguarda il discorso iscrizioni: «La posizione della Lega B è chiara e noi, come Ascoli Calcio, non possiamo accettare un format del campionato diverso da quello a 20 squadre». Un concetto simile l’aveva ribadito successivamente il presidente Mauro Balata.
Per descrivere quanto sta accadendo anche quest’anno nella calda estate del calcio italiano e più specificamente nel campionato cadetto, tuttavia, la parola caos sembra proprio la più appropriata. Nella serata di ieri il Collegio di Garanzia del Coni ha ribaltato la situazione che si era delineata dopo il giudizio della Corte d’Appello della Figc il 7 luglio. È stato accolto, infatti, il ricorso presentato dal Perugia contro il Lecco. Le motivazioni verranno rese note nei prossimi giorni, ma si preannunciano altre settimane di ricorsi e controricorsi. Niente da fare, invece, per la Reggina, il cui ricorso è stato giudicato inammissibile e in parte infondato (a beneficiarne sarà il Brescia).
La prossima tappa di questa telenovela estiva è fissata per il 2 agosto, quando la battaglia legale continuerà nelle sedi del TAR. Poi, se i club “scontenti” dovessero decidere di andare fino in fondo, l’ultimo step riguarderà il Consiglio di Stato (29 agosto). Da una parte c’è il Lecco che si appella a diversi elementi: lo spostamento dei playoff di Serie C, a cui non è seguito uno spostamento dei tempi di iscrizione (sono passati solo 3 giorni tra la finale di ritorno e la data limite per l’iscrizione in B); il fatto che la promozione sia stata conquistata sul campo e che la Figc abbia ignorato la richiesta di proroga, presentata nei termini previsti, dal club del presidente Di Nunno. Dall’altra c’è il Perugia, che vuole far leva sul mancato rispetto della perentorietà dei termini previsti dalla Federazione per la presentazione di tutti i documenti necessari. Il documento “incriminato” riguarda una PEC concernente l’utilizzo dello Stadio “Euganeo” di Padova ricevuta con un giorno di ritardo dai lombardi.
A questo punto nessuno scenario è da escludere a priori. Innanzitutto, potrebbe rendersi necessaria la decisione di far slittare l’inizio del campionato. Altro rischio è che la battaglia legale avrà come effetto quello di una Serie B a 21 o – nel caso in cui anche la Reggina riuscisse a far valere le proprie ragioni – addirittura a 22 squadre. Insomma, una soluzione “all’italiana” che alla fine avrà solo uno sconfitto: il sistema del calcio italiano.
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