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Falcioni e Vagnoni sospesi dal Pd, la consigliera dem Egidi: «Scelta necessaria e prevista dallo statuto»

CASTEL DI LAMA - La rappresentante dei democratici in Consiglio comunale accoglie con favore la decisione dei vertici provinciali di sospendere per due anni l’ex segretario, assessore e futuro vice sindaco, e l’attuale collega di giunta, eletti tra le file della lista del sindaco Bochicchio. «Sarebbe stato sufficiente dimettersi, ma hanno preferito continuare a identificarsi con il nome del partito in maniera scorretta». I dem locali alla ricerca di un commissario in attesa del congresso, non mancano critiche alla gestione del cantiere di Via Scirola
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di Federico Ameli

 

A qualche settimana di distanza dal voto che ha confermato la fiducia della cittadinanza nel sindaco uscente Mauro Bochicchio, a Castel di Lama tornano improvvisamente d’attualità le roventi polemiche che hanno accompagnato una campagna elettorale più infuocata che mai.

 

Stefano Falcioni

A far discutere, in particolare, è la ben nota scelta di Stefano Falcioni, al tempo segretario della sezione locale del Partito Democratico, di rinnegare l’accordo con il comitato civico “Castel di Lama 20.23 per abbracciare il progetto politico “Avanti così” targato Bochicchio, civico e formalmente svincolato dal Movimento 5 Stelle.

 

Una scelta senza dubbio ardita, capace di provocare lo sdegno dei dem locali e la reazione dei vertici provinciali del partito, che una volta smaltita la sconfitta elettorale sono passati dalle parole ai fatti, sospendendo per due anni l’ormai ex segretario Falcioni,  vice sindaco (in attesa di nomina il prossimo gennaio) e assessore, e Felicia Vagnoni, neo assessore con deleghe all’Inclusione sociale, Politiche abitative e Rapporti con l’Unione dei Comuni, entrambi rei di aver abbandonato la nave democratica approdando – con successo – su altri lidi elettorali.

 

Una frattura ritenuta insanabile da un partito che ora deve fare i conti con una profonda spaccatura, con esponenti di spicco dei dem locali divisi dalle intricate vicende delle ultime elezioni.

 

Se, preferenze alla mano, l’alleanza giallorossa ha evidentemente saputo riscuotere consensi anche dall’ala democratica, di certo non mancano le voci in favore della scelta maturata dal partito.

Alessandra Egidi

 

È il caso di Alessandra Egidi, consigliere comunale di minoranza eletta nella lista di Tiziano Oddi sostenuta dal Pd nonché rappresentante del direttivo Dem che ad aprile aveva presentato una mozione di sfiducia nei confronti del segretario Falcioni.

 

«La decisione della commissione di garanzia del Partito Democratico non è altro che la ratifica dell’applicazione dello Statuto, nel quale è previsto che qualsiasi iscritto si presenti con lista avversa al Pd è sospeso per due anni – spiega Egidi –

 

quando ci si iscrive ad un partito se ne accettano i regolamenti, a maggior ragione nel nostro partito che chiamasi democratico appunto perché le decisioni vengono prese democraticamente. Capisco le giustificazioni di Falcioni perché con questo deliberato si dà ancor più risalto al suo tradimento politico, ma spesso le ambizioni personali accecano così tanto da far perdere il buon senso.

 

Sono stata sempre fiduciosa di questa decisione presa dai vertici del partito – prosegue – senza la giusta credibilità la politica andrebbe alla deriva, invece in questo momento serietà e credibilità sono di fondamentale importanza. Rispetto la posizione diversa di alcuni iscritti, ma sarebbe stato sufficiente dimettersi da tutti dai ruoli che svolgono all’interno del partito a qualsiasi livello. Al contrario, fino all’ultimo si sono identificati con il nome del partito, e non credo sia un comportamento corretto nei confronti di un elettorato ingannato».

Mauro Bochicchio

 

La riflessione della consigliera Egidi tocca anche l’esito delle ultime amministrative e le scelte più discusse portate avanti dalla giunta Bochicchio, con inevitabile riferimento alla riqualificazione di Via Scirola.

 

«Il Pd per Castel di Lama avrebbe voluto qualcosa di diverso – afferma – un’amministrazione competente e lungimirante, che non avrebbe mai permesso che un cantiere strategico come quello di Via Scirola durasse mesi. Saremmo stati più attenti a trovare un compromesso per ridurre al minimo i lavori e, soprattutto, i disagi».

 

Archiviata la sconfitta elettorale, per il Pd lamense è tempo di guardare al futuro. Due le priorità: individuare il successore di Stefano Falcioni alla guida della sezione locale e programmare un’opposizione costruttiva.

 

«Rappresenterò il partito tra i banchi dell’opposizione, all’interno del gruppo “Democraticamente insieme” – composto anche dal candidato sindaco Tiziano Oddi e da Stenio Amabili, ndr – la sezione del Pd di Castel di Lama è al lavoro per individuare un commissario che traghetterà il partito al congresso, dal quale scaturiranno i nuovi organi dirigenti che avranno sicuramente più buon senso di quelli che hanno preferito farsi sospendere».

 

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