di Maria Nerina Galiè
Sì, forse quel pontino non è proprio consigliato per essere percorso in motorino, come ha fatto il ragazzo che era in compagnia di un amico che viaggiava pure su un due ruote.
Ma a ben guardare il punto esatto dove è caduto, viene da pensare che, motorino o a piedi, quel “buco” dal quale è precipitato può rivelarsi una trappola per chiunque.
Infatti al temine del pontino c’è il vuoto, sia a destra che a sinistra, preceduto da uno sterrato in pendenza fatto di brecciolino scivoloso, eroso anche dalle piogge di maggio e giugno, privo di segnali di pericolo e di adeguata recinzione. E non solo: il vuoto è in parte camuffato dalla vegetazione.
Il giovanotto, arrivato alla fine del pontino, ha fatto manovra per girare il motorino e nell’indietreggiare è stato “ingannato” dalla conformazione dello sterrato: invece di trovare la terra ferma si è imbattuto in un tratto sdrucciolevole ed è stato trascinato giù.
Gli è andata bene, nonostante la paura ed il trasporto all’ospedale Torrette di Ancona con l’eliambulanza.
Forse quel tratto dovrebbe essere segnalato e dotato di una fitta staccionata, come è stato fatto in altri punti della stessa zona?
In questo periodo la spiaggetta del Castellano è frequentatissima da intere famiglie, anche con bimbi piccoli, il pericolo è in agguato se non si prendono provvedimenti.
La situazione è un cruccio anche dell’Amministrazione comunale di Ascoli che però ha parziale competenza sull’area e per ogni “mossa” deve interfacciarsi con il Demanio fluviale e la Provincia.
Già da tempo, con delibera di Giunta comunale, la zona è stata dotata di cartelli per allertare i cittadini sui pericoli dell’acqua, purissima e allettante d’estate, ma piena di mulinelli dove anche i nuotatori più esperti possono trovarsi in difficoltà.
Il torrente non è presidiato da bagnini, ad esempio. Questo potrebbe essere lo spunto per indurre il Comune – che infatti sta pensando di farlo per nulla intenzionato a restare con le mani in mano – ad apporre cartelli di “Pericolo di balneazione” come avviene nei tratti di mare, o nelle ore, in cui non c’è la sorveglianza.
In merito all’insidioso vuoto, al termine del pontino, ben poco si può fare, ammettono le autorità comunali: tutta l’area andrebbe riqualificata e messa in sicurezza da parte di chi ne è competente e responsabile, oppure interdetta.
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