facebook rss

Acquasanta e Arquata scommettono sulle filiere forestali: il legno per far rinascere la nostra montagna (Video)

ACQUASANTA - Grazie a due progetti finanziati dalla Regione Marche e dal Fondo complementare sisma sarà possibile recuperare il percorso forestale che dalla frazione acquasantana di Umito conduce al territorio arquatano. Buone notizie per turisti e visitatori, ma soprattutto per le imprese del legno che potranno realizzare tavole per l’arredamento, ma anche pellet e cippato abbattendo i costi della logistica
...

 

 

 

di Federico Ameli

 

Con un tradizionale ma particolarmente sentito taglio del nastro, l’avventura delle filiere forestali dei Monti della Laga può ufficialmente avere inizio.

Il taglio del nastro a Umito

 

A fare da sfondo il fantastico paesaggio della piccola frazione acquasantana di Umito, dove nel pomeriggio di lunedì 31 luglio una delegazione di imprese, tecnici e rappresentanti delle istituzioni ha celebrato l’avvio di un doppio progetto che promette di offrire un contributo determinante nella rinascita delle aree interne.

 

Proprio da Umito, infatti, avranno inizio i lavori di recupero di uno dei principali percorsi forestali che collega Acquasanta ad Arquata, finanziati in parte dal Psr Marche 2014-2020 e in parte da un contratto di rete siglato nell’ambito del programma Next Appennino, per un ammontare complessivo di oltre 2,3 milioni di euro.

 

L’obiettivo? Portare avanti una gestione boschiva sostenibile ed oculata, attenta al territorio e con importanti ricadute sull’economia locale, valorizzando la comunità locale e uno dei suoi indiscussi punti di forza, il legno.

Agostino Agostini

 

Come illustrato dal progettista e direttore dei lavori, l’agronomo venarottese Agostino Agostini, il punto di partenza di un progetto che coinvolgerà circa 4.000 ettari di bosco sarà rappresentato dalla riqualificazione delle vie di accesso e della viabilità forestale già esistente, ma attualmente non del tutto utilizzabile al di fuori dell’asse centrale, che lascia poi spazio a un percorso quasi esclusivamente trattorabile.

 

Saranno dunque recuperati circa 22 chilometri di strade nei boschi dell’Acquasantano e oltre 3 chilometri di piste forestali nel comprensorio di Arquata, con un tratto da oltre 35 chilometri la cui riqualificazione è in fase di approvazione, in un anello che da Umito condurrà a Spelonga e ai castagneti di Faete, passando per Trisungo fino ad arrivare a Pretare.

 

Una volta ultimati i lavori, i boschi saranno accessibili in maniera gratuita a turisti, visitatori e addetti delle imprese forestali, che in maniera opportunamente regolamentata per salvaguardare ambiente e fauna potranno beneficiare di un’eccezionale patrimonio naturale locale.

Il sindaco Stangoni durante la presentazione dei progetti

 

I due progetti, promossi dal consorzio Bim Tronto, apriranno così la strada alle filiere del legno, che grazie a degli investimenti funzionali al raggiungimento degli obiettivi condivisi avranno l’opportunità di valorizzare al meglio la biomassa forestale, oggi prevalentemente utilizzata come legna da ardere, risparmiando sui costi della logistica e realizzando tavole per l’arredamento, utilizzando i materiali di lavorazione per produrre pellet e cippato.

 

«Abbiamo lavorato molto nella ricostruzione post sisma e sul settore turistico, ma è giusto farlo anche su una peculiarità del nostro territorio come il legno – dichiara il sindaco di Acquasanta, Sante StangoniSi tratta di un momento molto importante per la nostra comunità, che presto potrà assistere alla realizzazione di un progetto estremamente concreto per il futuro dei nostri borghi».

 

«Una montagna unisce i comuni di Acquasanta e Arquata, a sottolineare che, se vogliamo ripartire, dobbiamo farlo insieme – gli fa eco Michele Franchi, sindaco di Arquata – Fare rete con le comunanze agrarie e gli imprenditori che credono in queste zone fa certamente ben sperare: è bello vedere come, nonostante le difficoltà, siano in molti a mostrare interesse per il nostro territorio.

Il sindaco Franchi insieme ad Andrea Maria Antonini e Fabio Renzi

 

Questa per noi è una giornata di orgoglio e di speranza per il futuro. Cercheremo di implementare ulteriormente questi progetti per far sì che, presto, la nostra gente dei monti possa essere davvero grata di questo intervento».

 

Come sottolineato da Luigi Contisciani, presidente del Bim Tronto, si tratta di un progetto pilota che potrà essere replicato su tutto l’Appennino centrale e in particolare nell’area del cratere, che secondo le stime del segretario generale di Symbola Fabio Renzi consta di un 95% di foreste e aree adibite al pascolo.

 

In quest’ottica, risulta ancora più importante sfruttare al meglio – ma senza esagerare – le potenzialità del territorio per rilanciare un mercato che oggi, nonostante degli indubbi punti di forza, tende a ricorrere con una certa insistenza all’importazione di legno da altri Paesi.

 

«Il presidente Meloni ha fissato l’obiettivo da raggiungere: il 100% di legno italiano nella filiera dell’arredo, da raggiungere attraverso la strategia elaborata dal Governo per ridurre la dipendenza dal legno estero, che oggi sfiora l’80% – afferma il commissario straordinario alla Ricostruzione Guido CastelliÈ importante prestare attenzione ai nostri patrimoni inespressi, da cui abbiamo l’obbligo di trarre vantaggio.

L’intervento di Guido Castelli

 

Il bosco è una caratteristica predominante nelle aree interne dei Monti della Laga, che ora grazie alle risorse messe in campo da Next Appennino e dai fondi regionali, hanno l’occasione di rilanciare l’economia locale proprio a partire dal patrimonio naturalistico dell’area. Ringrazio la Regione, i sindaci Stangoni e Franchi e le imprese che hanno deciso di unire le forze in due progetti di grande qualità, come dimostrano le risorse ottenute, e che contribuiranno a valorizzare il nostro prezioso patrimonio locale a porre le basi per un’economia innovativa e sostenibile, al servizio della crescita di tutto il territorio».

 

«Ho visto delle persone che credono fortemente in un progetto che si inserisce in una visione pienamente condivisa anche con il commissario Castelli – dichiara Andrea Maria Antonini, assessore alle Attività produttive della Regione Marche – Dobbiamo costruire un’opportunità lavorativa ed economica, considerando che senza una prospettiva occupazionale i giovani non potranno certo restare sul territorio.

 

La filiera del legno ha dalla sua delle positività importanti: in primo luogo consente di intercettare delle risorse naturali in maniera attenta e sostenibile, per renderle produttive attraverso una filiera corta di trasformazione e lavorazione in uno spazio estremamente raccolto. Non possiamo poi trascurare l’impatto energetico di questo progetto. La nostra è una regione a deficit energetico e tutto ciò che contribuisce a produrre energia rappresenta un’occasione preziosa da cogliere».

 

 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X