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Sant’Emidio, la città  si ferma e la Cattedrale si riempie: devozione sincera che si rinnova ogni anno (Video e foto)

ASCOLI - Seguitissime le funzioni religiose del 5 agosto, dalla benedizione del basilico all'alba al via vai nella cripta che custodisce le reliquie del patrono. Poi le messe e la processione, nella quale il vescovo Palmieri, quest'anno, ha voluto accanto le famiglie
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di Maria Nerina Galiè

 

Il basilico, con il suo profumo caratterizza l’estate e con essa la Festa di Sant’Emidio, protettore di Ascoli.

La tradizionale benedizione, davanti al Duomo – all’alba e ciò nonostante alla presenza di tantissimi cittadini – ha aperto i festeggiamenti di oggi, 5 agosto, quando la città si è fermata per omaggiare il Santo Patrono.

 

Sant’Emidio, morto per decapitazione nel 309, secondo la leggenda ha preso il suo capo decapitato (nel luogo individuato dove ora ha sede il tempietto di Sant’Emidio Rosso), per arrivare fino a quello che sarebbe stato il suo sepolcro (dove è stata eretta la chiesa di Sant’Emidio alle Grotte nel 1717, dopo il tremendo sisma che nel 1703 risparmiò Ascoli) e dove dal suo sangue sarebbe nata una pianta di basilico, mai appassita.

 

Frequentatissime le funzioni religiose in Cattedrale, a partire da quella delle ore 6, per poi susseguirsi ogni ora nell’arco della mattinata (alle ore 10 proprio a Sant’Emidio alle Grotte).

 

Nella cripta del Duomo dedicato a “Santa Maria Madre di Dio e Sant’Emidio”, che accoglie le reliquie del Santo, il via vai di devoti è stato costante, per tutto il giorno e lo sarà fino alla mezzanotte.

Strapiena la Messa delle ore 18, officiata dal vescovo Gianpiero Palmieri, a cui ha fatto seguito la processione in onore del Santo, per le vie del centro città.

Monsignor Palmieri quest’anno ha voluto accanto le famiglie, scegliendo come tema “Padri e madri, nella vita e nella fede”: «Sant’Emidio – ha detto – è stato padre perché ci ha generato nella fede. Le famiglie sono chiamate a donare non solo la vita, ma anche a far rinascere i più giovani continuando a donare il Vangelo».

 

E Piazza Arringo, piuttosto desolata per via del maltempo fino a pochi minuti prima della Processione, d’un tratto si è riempita ad attendere il corteo con in testa la statua del Santo.

 

La devozione per Sant’Emidio non si è assopita nel tempo, restando piuttosto un punto di riferimento per gli ascolani, che confidano nel Santo Patrono per avere protezione dai “terremoti” che ogni giorno possono scuotere la vita di tutti.

 

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