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Ferito un cavallo durante la Giostra della Quintana: insorgono le associazioni animaliste

ASCOLI - L'incidente è avvenuto durante la seconda tornata, nella curva del Cassero, al cavaliere della Piazzarola Nicholas Lionetti. L'Aidaa annuncia un esposto alla Procura. L'Oipa: «È ora di voltare pagina. Basta spettacoli anacronistici che mettono a repentaglio vite umane e animali»
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Il brutto incidente capitato al cavaliere della Piazzarola, Nicholas Lionetti, caduto insieme al suo cavallo durante la seconda tornata nella curva del Cassero, con il ferimento dell’animale, per fortuna non in maniera grave, ha fatto insorgere le associazioni animaliste.

C’è chi, come l’Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente (Aidaa), annuncia un esposto alla Procura di Ascoli «per chiedere indagini su quanto successo».

«Il cavallo un purosangue inglese – si legge in una nota dell’Aidaa – si è ferito gravemente e, soccorso dall’ambulanza veterinaria, è stato  steccato alla zampa destra e trasferito in un centro veterinario di Teramo.

Gli animalisti di Aidaa sottolineano il numero sempre alto di incidenti che coinvolgono i cavalli nei pali e nelle quintane e ne chiedono l’abolizione».

 

«Palii e Quintane – scrive invece l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), a firma del presidente Massimo Comparotto – sono manifestazioni pericolose, anche per fantini e cavalieri, che mettono in secondo piano i diritti degli animali.

È ora di voltare pagina: siamo nel 21esimo secolo e ancora dobbiamo assistere a questi spettacoli anacronistici che mettono a repentaglio vite umane e animali. Questi tornei sono competizioni anacronistiche talvolta fatali per gli animali. Per questo motivo, da sempre, ne auspichiamo l’abolizione. La tradizione non vale la vita di un essere vivente.

Come per il Palio di Siena, l’Oipa chiede l’abolizione di ogni Torneo, Giostra, Quintana che faccia gareggiare cavalli: troppi i cavalli morti e infortunati per queste competizioni.

La tradizione non vale la vita di un essere senziente: si trovino modi alternativi per le rievocazioni, e che siano rispettosi degli animali, ora tutelati anche dall’articolo 9 della Costituzione».



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