Dopo l’incontro tenuto a San Benedetto, ieri 10 agosto), presente la Regione e finalizzato a presentare ai sindaci della costa Marche sud l’ipotesi di adeguamento dell’A14 nel tratto da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto del Tronto, arrivano le prime reazioni sull’ipotesi ventilata che prevede l’adeguamento in sede per la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio a Pedaso e di un mini arretramento per un senso di marcia da Pedaso a San Benedetto del Tronto.
«A nostro avviso – dicono i membri del Comitato Arretramento A14 e Ferrovia Salaria Marche Sud – l’ipotesi non è accettabile per le seguenti argomentazioni.
L’intervento come proposto prevede altro consumo di suolo, ma non risolve il problema dell’intasamento di traffico sulla costa e il problema dell’abbandono delle aree interne.
Poi c’è il tema della sicurezza stradale che viene risolto per il tratto da Pedaso a San Benedetto in quanto i lavori non avverranno in maniera contigua all’attuale sede autostradale, il cantiere verrà infatti aperto a qualche centinaio di metri.
Il problema rimane invece tutto per il tratto da Porto Sant’Elpidio a Pedaso in quanto il cantiere sarà presso l’attuale passaggio autostradale, un tratto che come noto è molto pericoloso in quanto interessato da curve e grandi viadotti
. Abbiamo già visto le conseguenze nefaste per la sicurezza stradale in occasione della manutenzione su questo tratto autostradale, aprire un cantiere in questo segmento certamente implicherà aumento di incidenti, morti e feriti e gravi disagi per il traffico per circa 10 anni. Non lo riteniamo accettabile».
«L’altro grave problema che riscontriamo è il rischio frane presente nel tratto autostradale da Porto Sant’Elpidio a Pedaso che diventa allarmante per il cambiamento climatico in corso con le connesse conseguenze riguardo a fenomeni naturali come piogge molto intense – continuano -.
Il piano idrogeologico della Regione Marche ha certificato ad alto rischio frane, in anni antecedenti al cambiamento climatico in corso, tutta la zona da Porto Sant’Elpidio a Pedaso proprio nell’area ove passa l’attuale sede autostradale.
Chi si assumerà la responsabilità di avallare una scelta che contrasta con quanto certificato dal Piano Idrogeologico vigente e che diventa ancora più cogente dopo i fenomeni naturali avuti in questi ultimi anni per il cambiamento climatico?
Ricordiamo che la costa marchigiana, a margine della prima collina, documenta una grave fragilità idrogeologica e il passaggio autostradale dell’A14 nelle Marche sud è collocato proprio in questa area.
Già sono documentati nella storia frane sulla costa, ricordiamo tutti la frana di Ancona del 1982 in cui vennero evacuate 3661 persone, i 15 morti provocati dalla frana di Grottammare nel 1923, oppure le mini frane avute a Porto San Giorgio e a Cupra Marittima.
Chi si assumerà la responsabilità di avallare la scelta di andare intervenire su questo tratto dell’A14 per un adeguamento in sede con un cambiamento climatico in corso così pericoloso?».
L’unica soluzione attuabile e la scelta più sensata per il Comitato, viste le motivazioni sopra esposte, è l’arretramento da Porto Sant’Elpidio per recuperare la costa dal punto di vista ambientale e per riconnettere le aree interne.
«A fine dicembre avremo il primo studio di fattibilità per l’arretramento ferroviario – conclude il presidente del Comitato, Massimo Valentini – è quindi più che ragionevole chiedere da parte di tutta la comunità locale una progettazione integrata dell’arretramento ferroviario ed autostradale per un nuovo sviluppo sostenibile di tutta l’area Marche Sud».
«L’adeguamento dell’A14 occasione per riequilibrare entroterra e costa»: l’analisi di Valentini
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati