facebook rss

Da Baggio e Totti fino a Guardiola e Buffon, il commosso addio a Mazzone: «Carletto, ci mancherai»

CORDOGLIO UNANIME per la scomparsa del mitico allenatore. Tra i primi a porgere le condoglianze alla famiglia, il presidente del consiglio Giorgia Meloni: «Era un uomo genuino e verace, custode dei valori più sani dello sport». Un'onda emotiva inarrestabile, tra giocatori, colleghi e i tanti club allenati in carriera. La commozione del divin codino e la t-shirt omaggio indossata dall'allenatore del City
...

 

di Luca Capponi 

 

Dal presidente del consiglio Giorgia Meloni a Gigi Buffon, dalle squadre che ha allenato, con in testa il suo Ascoli, a quelle che ha sfidato in mille battaglie, dai pupilli Francesco Totti ad Andrea Pirlo fino a Roberto Baggio e Pep Guardiola, che per l’occasione ha indossato una t-shirt omaggio che ripropone la mitica corsa verso la curva dell’Atalanta.

Il messaggio di Giorgia Meloni

 

È un’onda emotiva inarrestabile quella che sta accompagnando il ricordo del grande Carlo Mazzone, scomparso nella giornata di sabato 19 agosto all’età di 86 anni nella sua abitazione ascolana (leggi qui). Come potrebbe essere altrimenti, d’altronde, per un personaggio di tale levatura sportiva e umana, che tanto ha dato al mondo del calcio e non solo. Televisione, giornali, social, tutti commossi nel celebrare una figura che, come raramente si vede, ha unito tutti sia in vita che adesso, a poche ore dalla morte. Tutti concordi nel sottolineare le qualità che hanno sempre caratterizzato la persona: lealtà, rispetto dell’avversario, umanità, schiettezza, solo per citarne alcune.

 

Tra i primi a lasciare un messaggio in onore del Sor Magara è stata proprio la Meloni, che ha fatto giungere le sue condoglianze personali alla famiglia attraverso una telefonata da parte del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti: “Era un uomo genuino e verace, custode dei valori più sani dello sport. Un grande allenatore, amato da tutti perché ha rappresentato un calcio vicino al popolo e ai suoi tifosi. Mi stringo al dolore della famiglia e di tutti i suoi conoscenti. Ci mancherai Carletto”. 

 

Roberto Baggio, invece, ha affidato le sue parole all’Ansa. Fu Mazzone a regalargli un finale di carriera incredibile, nel 2000 a Brescia, dopo che nessuno sembrava più credere nel campione: “È stato fantastico averti come mister. È stato meraviglioso saperti leale e sincero. È stato troppo poco il tempo passato insieme. Sono certo che l’amore delle tante persone che ti hanno voluto bene ti accompagnerà per sempre. Perla rara in un mondo che avrebbe bisogno del tuo esempio sempre coerente e sinceramente autentico. È stato bellissimo incontrarti carissimo mister, auguro al tuo viaggio eterno il meritato riposo nella luce più bella”.

“Sei e sarai sempre nel mio cuore. Grazie per tutto quello che hai fatto per me”, scrive invece Francesco Totti sul suo profilo Instagram. Anche lui, come tanti, deve molto, se non tutto, a mister Mazzone.

Baggio e Mazzone ai tempi del Brescia

Tra questi sicuramente Andrea Pirlo, che lo ha ricordato prima di esordire alla guida della Sampdoria, in Serie B, nel match poi vinto contro la Ternana. Sempre ai tempi del Brescia, dopo anni trascorsi a giocare da mezzapunta, Mazzone lo impostò da regista, ruolo in cui sarebbe poi divenuto campione del mondo nel 2006. “Mi piace ricordarti così. Ti devo tanto. Sono orgoglioso di averti incontrato e che tu mi abbia fatto crescere come uomo e come calciatore. Ancora una volta grazie di tutto Carletto”.

“Mister hai deciso di farmi questo scherzo il giorno del mio 50° compleanno, però sappi che non mi sarei comunque dimenticato di te MAI!!! Riposa in pace”, ha scritto invece Marco Materazzi, suo giocatore ai tempi del Perugia.

Rapporto duraturo quello con Claudio Ranieri, nato alla fine degli anni ’70: “La notizia della scomparsa di mister Mazzone mi rende profondamente triste, se ne è andato un maestro di calcio, un grande uomo. Ci legano tanti bei ricordi: fu mio allenatore a Catanzaro, mi scelse come capitano. Puntiglioso nella preparazione della gara, non lasciava mai nulla al caso. E nella gestione dei rapporti con la squadra era sempre schietto, diretto, sincero: ti parlava con il cuore. In questo difficile momento il mio pensiero va alla famiglia e a tutti i suoi cari”.

Guardiola con la t-shirt in onore di Mazzone

Stesso periodo in cui nacque quello con Enrico Nicolini: “La prima volta che incontrai Mazzone, fu all’Hotel Gallia al calciomercato. Ero un ragazzino di 23 anni, intimidito dalla presenza di questo omone. Allungai la mano per presentarmi, ovviamente non mi conosceva. Da quel momento non ci siamo più lasciati! Catanzaro, Ascoli, Bologna e come collaboratore a Brescia. A chi gli diceva che non aveva mai vinto lo scudetto, lui orgogliosamente ricordava che ogni anno aveva vinto lo scudetto dell’onestà! È sempre stato un suo cavallo di battaglia. Un giorno in tv alla Domenica Sportiva, disse ad un noto dirigente: «Io non ho scheletri nell’armadio e posso dire di tutto a tutti. Lei non so». Il 2 febbraio del 1984 persi mia sorella Luciana. Il mercoledì successivo destino volle che si giocava a Genova contro la Samp. Volle che tutta la squadra si recasse a fare visita alla tomba di Luciana. Questo era Mazzone! Grazie mister, oggi ti sei preso con te anche l’amico Francesco Scorsa. Non ti piaceva guidare e hai scelto proprio lui per accompagnarti. Fate buon viaggio verso l’eterno! Da stasera il cielo sarà più luminoso grazie alle vostre due stelle. Vi porterò sempre con me”. 

Il messaggio su una bancarella di San Benedetto del Tronto

Snocciola un episodio divertente, invece, Gigi Buffon, che spesso ha incrociato da avversario il mister: “Carlo Mazzone rappresenta una icona calcistica che ha catturato il mio cuore. La passione travolgente che riversava nelle squadre è stata davvero unica e irripetibile. A riprova del suo magnifico temperamento ho un aneddoto fantastico a margine di un Parma-Brescia finita 3-0. Sul punteggio di 1 a 0 ed a 15 minuti dalla fine ho fatto una tripla parata che ha salvato il risultato. A fine gara mi ha incrociato e in mezzo a una trentina di persone e mi ha detto: «A Buffon… ma che t’ho fatto?? Oggi me sembravi Lazzaro…che te rialzavi sempre!». La notizia della sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo impatto resterà per sempre vivo”.

E poi ancora Ascoli, Roma, Brescia, Cagliari Lecce, Bologna, Catanzaro e tutte le squadre che Mazzone ha guidato inoltre 30 anni di panchine, ben 1.278, record. È bello però chiudere questa carrellata con due immagini.

La prima è quella dell’allenatore campione d’Europa Pep Guardiola, che alla fine di Manchester City- Newcastle, con la sua squadra a spuntarla per 1-0, si è presentato ai microfoni delle tv con indosso la maglietta che immortala la sgroppata di Mazzone dopo il 3-3 tra il suo Brescia e l’Atalanta. Un segno di riconoscenza, l’ennesimo (in occasione della finale di Champions Barcellona-Manchester United del 2009, Guardiola invitò il suo ex tecnico ad assistere al match), che Pep ha tributato al mister che lo aiutò molto in un periodo difficile della sua carriera.

La seconda proviene da una bancarella del centro di San Benedetto del Tronto, storica città rivale della sua Ascoli, protagonista di tanti derby accesissimi con la Samb. “Ciao Carletto, sei stato un grande”, c’è scritto su un foglio apposto davanti all’immagine dell’iconica corsa (sempre lei) verso gli atalantini. Un messaggio semplice, che arriva dagli avversari di una vita. E dalla strada, la stessa da cui proveniva lui.

Carlè, è proprio vero, ti vogliono tutti bene. E te ne vorranno sempre.

E’ morto Carlo Mazzone: Ascoli e il mondo del calcio in lutto per la scomparsa del veterano degli allenatori


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X