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Nasce il comitato “Arretramento.it”: «Il trasferimento dell’autostrada deve essere completo»

SAN BENEDETTO - Il gruppo presieduto da Roberto Galanti mette in chiaro che la soluzione progettuale proposta dalla Regione Marche non risponderebbe adeguatamente alle esigenze del territorio
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Roberto Galanti, Mauro Pieroni, Leo Bollettini, Elisabetta Lecci, Nazzareno Straccia, Massimo Spinozzi, Stefano Morellina, Angelo Tassotti e Giuseppe De Leonardis

 

di Giuseppe Di Marco

 

Chiedono l’arretramento integrale dell’A14 e dell’asse ferroviario, disapprovando le soluzioni prospettate da Autostrade per l’Italia relative all’ampliamento del tratto Pedaso-San Benedetto. Chi sono? Si tratta dei membri del neonato comitato “Arretramento.it”, i cui componenti sono stati presentati nella mattinata del 25 agosto allo chalet “La Conchiglia”.

 

Il comitato si è costituito sulla base dell’omonimo gruppo Facebook, che annovera quasi 2.300 iscritti. A far parte della formazione sono il presidente Roberto Galanti, il vicepresidente vicario Mauro Pieroni, il vicepresidente esecutivo Leo Bollettini, il direttore Elisabetta Lecci, nonché i consiglieri Nazzareno Straccia, Massimo Spinozzi, Stefano Morellina, Angelo Tassotti e Giuseppe De Leonardis.

 

L’idea alla base è di costituirsi come soggetto attivo nel macro-ambito della viabilità nelle Marche Sud, e quindi di interfacciarsi con eventuali altri comitati e con le istituzioni preposte a portare avanti l’iter decisionale e progettuale relativo all’alta velocità su strada e binario.

 

«Il nostro obiettivo principale – spiega Bollettini – è portare avanti la proposta dell’arretramento completo dell’A14 a tre corsie per entrambe le carreggiate. Purtroppo per noi la Regione Marche non ha ancora deciso di fare il passo definitivo: nel nostro territorio è necessaria una vera e propria rivoluzione infrastrutturale, e va fatta ora, anche attraverso l’arretramento della ferrovia. Credo fermamente che le forze politiche debbano chiedere a Rete Ferroviaria Italiana quanto sia fattibile questa ipotesi. Il nostro non è un problema localistico: la dorsale adriatica ha un punto di blocco qui da noi e l’economia italiana non può permettersi di fermarsi per questo».

 

«Il nostro non è un comitato politico né d’affari – aggiunge Galanti – ma squisitamente civico: abbiamo solo intenzione di proporre un’idea, e pertanto più comitati ci sono meglio è. Mi auguro solo che che nasca anche un coordinamento. In 35 anni di rappresentanza del mondo del trasporto ho vissuto tutto l’assurdo della nostra viabilità. Il principale obiettivo è evitare il congestionamento delle arterie di traffico: per fare 15 chilometri in autostrada i nostri operatori hanno dovuto impiegare fino a due ore e mezzo. Non è più pensabile: i privati hanno degli obblighi di consegna. Servono proposte dalle istituzioni locali e anche se la Regione ha presentato una duplice soluzione progettuale, la mia esperienza mi dice che quando si annunciano le cose non vengono mai fatte. Desidero che il mio territorio non sia costretto ad aspettare un altro mezzo secolo prima di vedere un cambio di passo».

 

Al comitato non piace la soluzione progettuale illustrata qualche settimana fa dai tecnici regionali, secondo cui con un lavoro di 8 o 10 anni si potrebbe ampliare a tre corsie il tratto Pedaso-San Benedetto, con una direzione “in sede” e l’altra completamente rifatta verso l’entroterra. Altro tracciato da arretrare è quello della ferrovia, in modo da non concentrare tutti gli snodi viari (c’è anche quello della Strada Statale 16) entro un raggio troppo ristretto. A San Benedetto, i problemi di viabilità potrebbero essere risolti con una metropolitana di superficie.


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