di Luca Capponi
Il problema si pone per un paio di mesi l’anno, cioè nel periodo di maggiore presenza turistica. Ma resta pur sempre un tema da affrontare a livello di sicurezza, prima che accada qualcosa di poco piacevole.
La zona da cui arrivano le segnalazioni è quella tra Viale dello Sport e Via Sgambati, tra il sottopasso per le auto, la pista ciclabile e i parcheggi del luna park e del “Riviera delle Palme”. E proprio dallo stadio, dove il Comune ha rinforzato il servizio parcheggio (gratuito) per le auto, ogni 20 minuti parte un bus navetta che fa tappe su tutto il lungomare.
Premessa doverosa, perché le criticità arrivano proprio su questo tema. Soprattutto nei weekend di luglio e agosto, quando la Riviera viene letteralmente presa d’assalto e quando sono centinaia le auto che, in cerca di un posto, convergono verso la zona del luna park. Da lì, una volta parcheggiato il mezzo, le soluzioni per chi deve recarsi in spiaggia sono tre. La prima è appunto quella del bus navetta. Ma c’è anche chi deve percorrere poche centinaia di metri e, allora, preferisce andare a piedi.
Per chi si muove in direzione San Benedetto, il “problema” riguarda solo l’attraversare la strada, vista la velocità delle auto che sfrecciano su Viale dello Sport, la mancanza di strisce pedonali ben evidenti o attraversamenti pedonali sicuri; insomma, una volta passato questo primo ostacolo e una volta saliti sull’aiuola, si può guadagnare la ciclabile e dirigersi verso il sottopasso.
Le difficoltà aumentano per chi si muove in direzione opposta, cioè verso Porto d’Ascoli; qui, le imprese da compiere triplicano. Oltre a dover attraversare Viale dello Sport, inerpicarsi sull’aiuola e discenderne (immaginate famiglie con carrozzine e bambini), per raggiungere il mare occorre poi percorrere un tratto di ciclabile e fiondarsi velocemente in uno stretto sottopasso per sole auto dove non c’è margine di spazio per pedoni (e dove in teoria sarebbe vietato passare), ritrovarsi su un’altra arteria trafficata a ritmo sostenuto dalle auto (Via Sgambati), con poca visuale, e provare anche lì ad attraversare in assenza di strisce e simili, col rischio di non essere neanche visti da chi è alla guida.
Inutile sottolineare come durante le giornate più congestionate in molti si arrischino a seguire la terza opzione pur consapevoli di quanto sia pericolosa. Un comportamento che, fino almeno a quando la situazione non verrà migliorata (magari posizionando dei cartelli che possano dissuadere o mettere al corrente del rischio, ad esempio, i turisti che arrivano a trovarsi lì senza sapere), sarebbe opportuno evitare il più possibile.
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