di Andrea Ferretti
Ascoli promossa, San Benedetto a… settembre. Non c’entra la scuola, e nemmeno lo sport o scelte politiche. E’ il verdetto emesso, dati alla mano, dal sindacato di Polizia Sap che torna ancora una volta sul problema (ormai dilemma) della sicurezza. Ecco allora che tornano in ballo le varie riunioni dei comitati per l’ordine pubblico e la sicurezza che vengono convocati e coordinati dalla Prefettura alla presenza dei vertici di tutte le Forze dell’ordine che operano sul territorio provinciale. Il risultato sono i puntuali report, anche a cadenza settimanale, che Carabinieri e Polizia emettono rendendo pubblici i numeri dell’attività svolta (controlli, sequestri, denunce, ecc) che poi inviano ai rispettivi Ministeri come da rodata prassi.
Ebbene, nel corso di quei summit era stata espressa la necessità di dare definitiva attuazione a quanto previsto dal decreto legge 14 del 20 febbraio 2017, convertito con la legge 48 del 18 aprile 2017 (“disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”). Tradotto: il potenziamento della videosorveglianza pubblica. Anche se quando avviene un fatto delittuoso, le forze dell’ordine fanno poi ricorso spesso e volentieri anche alle immagini di quella privata per ricostruire quanto accaduto e trovare prove che altrimenti non potrebbero mai avere.
A San Benedetto è recente la notizia di due turisti abruzzesi, una coppia, aggrediti dal branco sul lungomare nella zona dove sfocia l’Albula. Qualche giorno prima due turisti romani sono stati aggrediti con calci e pugni da alcuni giovanissimi e sono finiti in ospedale. Si dirà: e la videosorveglianza?
La risposta sta nell’ennesima presa di posizione del Sap che, attraverso il proprio segretario provinciale Massimiliano d’Eramo, alcuni mesi fa aveva già lanciato l’allarme su questo importante aspetto della sicurezza.
«La lusinghiera posizione raggiunta in Italia non si conserva ex divina concessione – sottolinea il Sap – ma attraverso l’impegno corale e congiunto di tutti gli attori pubblici e privati che condividono l’interesse in un territorio sicuro per famiglie, turisti ed attività commerciali e aziende che intendono in essa investire”. Lo stesso Sap non si stanca di ribadire che “le Forze dell’Ordine per poter essere efficaci devono essere messe nelle condizioni di poterlo farlo anche attraverso investimenti nella prevenzione, come l’adozione di misure essenziali minime quali sistemi di videosorveglianza nelle aree cittadine a cura delle Amministrazioni locali».
Eccoci dunque al punto, alle disposizioni del legislatore che ha sottolineato, nell’ambito delle linee generali per la promozione della sicurezza integrata e dei patti per l’attuazione della sicurezza urbana, “la necessità di prevenire e contrastare fenomeni di criminalità diffusa nelle aree interessate da attività delittuose anche attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza, a sostegno dell’attività di prevenzione nelle aree maggiormente a rischio o al fine di consentire l’estrazione delle immagini spesso determinanti per il buon esito delle indagini di Polizia giudiziaria”.
Su quelle disposizioni il Sap registra ad oggi «confortanti progressi in molte realtà locali come ad esempio ad Ascoli», punta però il dito su San Benedetto dove «si annota con preoccupazione un ritardo nel dare esecuzione a quanto richiesto». Questo non è, e non deve essere, un derby, ma il Sap sottolinea come «ad Ascoli, oltre alle telecamere già installate, dopo alcuni episodi, è stato deciso di piazzarne altre».
«A San Benedetto – come spiega il segretario del sindacato – nella zona dell’aggressione in prossimità della foce dell’Albula, sono presenti numerose videocamere di sorveglianza che aiuteranno nelle indagini le Forze dell’ordine, ma in moltissime zone della città e anche del lungomare registriamo ancora una scarsissima copertura di videocamere di sorveglianza per abitante, pari ad una ratio dello 0,38%».
«Noi siamo particolarmente sensibili all’attuazione della norma inerente la videosorveglianza urbana – aggiunge D’Eramo – e nelle prossime settimane promuoveremo incontri con le autorità locali e provinciali affinché l’attenzione sul tema rimanga alta».
Sul piatto non solo questo, ma anche un maggiore coinvolgimento delle varie Polizie Municipali. «Discuteremo – conclude il segretario del Sap – sulla necessità di poter contare maggiormente sulle strade del personale delle Polizie Locali per dare seguito a quanto disposto dai decreti Minniti e Pisano che richiedono l’impegno da parte dei Comuni di utilizzare pattuglie automontate nell’arco delle 24 ore con compiti di rilevamento degli incidenti stradali. Questo proprio per sollevare da tale carico le Volanti della Polizia impegnate che, come compito primario, hanno quello della prevenzione e della repressione dei reati».
Il Sap plaude infine all’intervento del consigliere comunale di San Benedetto Paolo Canducci: «Ha preso la nostra stessa presa di posizione che portiamo avanti da diversi anni, ovvero della necessità di innalzare il livello del Commissariato a “dirigenziale”, permettendo così l’invio di un congruo numero di personale, al momento impossibile per il rispetto di rigide tabelle ministeriali».
Questa estate il Commissariato di San Benedetto, e anche la locale Compagnia della Guardia di Finanza, hanno ottenuto personale di rinforzo. Poliziotti e finanzieri hanno fatto quello che hanno potuto ma evidentemente, soprattutto nel periodo estivo, questo non basta.
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