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Altra aggressione nel carcere del Marino: “detenuto psichiatrico” manda all’ospedale un agente della Polizia Penitenziaria

ASCOLI - E' accaduto nella casa circondariale di Marino del Tronto, all'interno del reparto di "Articolazione Trattamento Salute Mentale". Nuova ferma presa di posizione da parte dell'Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (Uspp). Il segretario regionale aggiunto delle Marche Angelo De Fenza: «Situazione fatiscente, senza locale-passeggi per i detenuti e con scarsissima presenza di personale medico-specialistico. Un'aggressione annunciata: lo rivendicheremo nelle sedi opportune auspicando un risolutivo intervento da parte degli uffici Provveditoriali e Dipartimentali»
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Il carcere di Marino del Tronto e Angelo De Fenza

 

 

 

Un’altra aggressione nel carcere ascolano di Marino del Tronto. Protagonisti, ancora una volta, un detenuto e un agente della Polizia Penitenziaria. Si tratta di “detenuto psichiatrico” il quale si è scagliato contro il personale di Polizia Penitenziaria colpendo un agente con pugni e tentando di prendere a calci un secondo agente. Quest’ultima azione è stata scongiurata soltanto grazie alla prontezza dei colleghi che sono intervenuti prontamente. Al poliziotto aggredito è stata diagnosticata una prognosi di sei giorni al Pronto Soccorso dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.

 

Il detenuto era stato trasferito da soli due giorni, per “osservazione psichiatrica”, nel reparto di “Articolazione Trattamento Salute Mentale” che si trova all’interno della casa circondariale.

 

Ecco allora l’intervento di Angelo De Fenza, segretario regionale aggiunto delle Marche dell’Unione Sindacati Polizia Penitenziaria (Uspp) il quale rivendica, ancora una volta, quella che ormai è diventato il “cavallo di battaglia”, ovvero la tematica più critica per l’organizzazione sindacale marchigiana: la gestione dei soggetti psichiatrici e l’inefficienza del reparto Atsm sia in termini strutturali che organizzativi.

 

«Parliamo di un locale a dir poco fatiscente senza la presenza di locale-passeggi per i detenuti – dice De Fenza – dell’assenza di locali per le attività di trattamento dei soggetti psichiatrici, della scarsissima presenza di personale medico-specialistico per la cura dei medesimi. Inoltre – aggiunge – desta non poche perplessità il fatto che il soggetto psichiatrico che si è reso protagonista di questa aggressione, risulta esser stato trasferito per l’osservazione psichiatrica quando allo stato attuale i posti in questo reparto di salute mentale, sono completamente saturi. In questa maniera – insiste De Fenza – non si fa altro che mettere a repentaglio l’incolumità non solo del personale operante, ma anche dello stesso detenuto».

 

«Il detenuto in questione – specifica il segretario dell’Uspp – in attesa che si liberi un posto per questa attività di osservazione, attualmente si trova in una sezione ordinaria, quindi senza alcuna misura preventiva di sicurezza come ad esempio finestre anti impiccagione, sanitari e arredi non consoni come previsto per questi profili di detenuti».

 

«Non ultimo evidenziamo che, in base alle normative vigenti, questi soggetti dovrebbero essere gestiti all’interno dei propri Provveditorati di appartenenza, cosa che invece non è accaduta anche in questo caso perché si tratta di un detenuto arrivato nel carcere di Ascoli, che appartiene al “Provveditorato Emilia Romagna-Marche” dal carcere di Sulmona che dipende dal “Provveditorato Lazio-Abruzzo.

 

Come Uspp – conclude Angelo De Fenza – non intendiamo fermarci dinanzi a tali aggressioni che, ci duole dirlo, sono preannunciate. E lo rivendicheremo nelle sedi opportune auspicando un coscienzioso e risolutivo intervento da parte dei superiori uffici sia Provveditoriali che Dipartimentali».

 

(Redazione CP)


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