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Cardiologia del “Mazzoni”: ad un 70enne impiantato il primo pacemaker senza fili

ASCOLI - Direttamente nel cuore, retto da piccolissime ancore. Intervento effettuato dal dottor Procolo Marchese insieme alla equipe di Elettrofisiologia di cui è responsabile
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In alto l’ospedale “Mazzoni”. Sotto, da sinistra: Procolo Marchese, Pierfrancesco Grossi, Nicoletta Natalini, Filippo Saltamartini

 

Un pacemaker senza fili impiantato direttamente nel cuore, e retto da piccolissime ancore: l’innovativo intervento, su un uomo di 70 anni, è stato effettuato nel reparto di Cardiologia dell’ospedale “Mazzoni” di Ascoli diretto dal dottor Pierfrancesco Grossi. Storicamente i pazienti con disturbi del ritmo cardiaco vengono trattati con un tradizionale pacemaker, che è impiantato con un intervento chirurgico sottopelle in regione pettorale sinistra (poco sotto la clavicola sinistra) e collegato al cuore grazie a dei fili chiamati “elettrocateteri” che “sentono” il cuore e lo stimolano quando c’è bisogno in maniera sequenziale.

 

Il dottor Procolo Marchese, che ha eseguito la nuova procedura insieme alla equipe di Elettrofisiologia di cui è responsabile.«Si tratta di un dispositivo poco più grande di una compressa di vitamine, che viene inserito attraverso un catetere introdotto da una vena dell’inguine sinistro e impiantato direttamente nel cuore con delle piccole ancore. A differenza di un pacemaker tradizionale non richiede la creazione di una “tasca” chirurgica sottopelle e l’inserimento di elettrocateteri. Quindi le possibili complicanze relative a queste manovre – aggiunge – così come qualsiasi traccia visibile del dispositivo sono del tutto eliminate. Quello che abbiamo impiantato è di nuova generazione ed è in grado di garantire la stimolazione del cuore rispettando la fisiologica sequenza di attivazione atrio-ventricolo. E’ una tecnologia disponibile dal 2020 e noi eravamo pronti ad utilizzarla appena si fosse presentata la giusta indicazione quale quella del paziente in questione che non aveva accessi per impianto di un pacemaker tradizionale. Oltre ai colleghi medici – conclude il dottor Marchese – ringrazio il personale infermieristico, tecnico e gli OSS che rispondono con entusiasmo, professionalità ed elasticità alle sollecitazioni che tali evoluzioni tecnologiche e tecniche impongono.

 

La direttrice di Ast Ascoli Nicoletta Natalini: «Siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo che è coerente con il nostro intento di offrire ai cittadini di tutta la provincia di Ascoli uno standard di assistenza elevato, aderente alle linee guida internazionali, con tecnologia innovativa. I cittadini possono affidarsi alle strutture sanitarie presenti sul territorio che sono in grado di rispondere ai loro bisogni, avendo ottimi professionisti che prestano la propria attività con impegno, attenzione e qualità».

 

L’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini: «La nostra Cardiologia ha professionalità elevate: stiamo implementando le risorse tecnologiche per far sì che le nostre strutture possano essere sempre più all’avanguardia, rispondendo alle esigenze di salute dei nostri cittadini».

 


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1 commento

  1. 1
    Guido Rozzi il 6 Settembre 2023 alle 19:20

    Complimenti a voi tutti! La scienza fa proprio passi da gigante. L’unica cosa strana è che in 3 anni non è riuscita ad arginare un virus che ha una mortalità tra lo 0,4% e lo 0,8%.

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