di Andrea Ferretti
Incredibile, ma vero, quello che sta accadendo alla Quintana di Foligno e, di conseguenza, a Luca Innocenzi. Oggi, giovedì 7 settembre, era un giorno di quelli cerchiati in rosso, non solo per la rievocazione storica umbra, ma per tutte quelle che in numerose località italiane vivono il loro momento clou con una Giostra cavalleresca. Proprio Foligno, la cui Giostra debuttò nel 1946 dopo che da tre lustri (1931) si svolgeva la Giostra del Saracino di Arezzo e prima che Ascoli, a distanza di nove anni (1955), desse la stura alla sua Quintana.
Città e regioni diverse ma unite nel nome della storia, della tradizione e di queste gare equestri (spesso finite nell’occhio del ciclone), soprattutto nel caso di Ascoli e Foligno, hanno visto tante volte cavalieri che si sono sfidati su entrambi i Campi dei Giochi. Dal mitico Marcello Formica ai più recenti Luca Innocenzi, Massimo Gubbini, Lorenzo Melosso (secondo ascolano a vincere fuori casa dopo l’exploit di Emanuele Capriotti nel 2007) e tanti altri che compongono una lista lunghissima fatta di campioni ma anche di meteore.
Ebbene a Foligno oggi era il giorno in cui l’Ente Giostra doveva emettere l’attesa sentenza nei confronti di Luca Innocenzi. A pronunciarsi doveva essere la commissione giustizia e disciplina. Il dilemma era, e per ora resta, quello: Innocenzi correrà la “Giostra della Rivincita” del 17 settembre? Una decisione che, se fosse stata presa, sarebbe comunque arrivata dieci giorni prima della gara. Non solo, ricordiamo anche che Innocenzi il 14 agosto ha avuto il prolungamento di un mese della sospensione dalla Quintana di Foligno, cioè dall’Ente Giostra. Trenta giorni aggiuntivi che lo “liberano” il 14 settembre, circa quarantott’ore prima della Giostra.
Ma è possibile tutto questo? Sì. Non solo. Oggi, 7 settembre, a Innocenzi e al suo Rione Cassero, è stato comunicato che la commissione che doveva decidere si è riservata altri cinque giorni per emettere la sentenza. Ammesso che non lo fosse fino ad oggi, quello del 41enne cavaliere di Foligno, diventa un caso a tutti gli effetti. Fra cinque giorni è il 12 settembre.
E a cinque giorni dalla Giostra che accadrà? Accade che il Rione Cassero si è premunito facendo provare, e probabilmente affidandogli la lancia, il giovane Paolo Palmieri. Alla “Giostra della Sfida” del 17 giugno Innocenzi non c’era in seguito all’auto-esclusione che aveva solo anticipato di qualche giorno il daspo emesso dal questore di Perugia, cui fece seguito la sospensione dell’Ente Giostra, poi prolungata di un mese e ancora in vigore.
A questo punto si assottiglia la possibilità di vedere il cinque volte vincitore del premio “Miglior cavaliere d’Italia” (2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 accorpate causa covid) e 2022, con classifiche stilate in base ai piazzamenti ottenuti nelle varie Giostre) in pista domenica 17. A giugno a sostituirlo fu Marco Difaladi che non lasciò traccia, salvo togliersi la soddisfazione dopo un mese di battere lo stesso Innocenzi al Palio del Niballo di Faenza. Per Diafaldi quella di Foligno è stata insomma una toccata e fuga.
Per Innocenzi questo 2023 è senza alcun dubbio l’annus horribilis. Quella rissa del 4 giugno al termine delle prove ufficiali della Quintana di Foligno se la porterà dietro a lungo. Prima la sospensione da parte della Federazione italiana sport equestri (poi annullata dalla stessa Fise), poi il daspo (poi cancellato dal Tar), ora questa spada di Damocle che continua ad aleggiare senza pietà sulla sua testa.
In questo momento l’unica certezza, purtroppo per lui, è la denuncia per rissa aggravata per la quale lui e i suoi legali dovranno vedersela con la Procura della Repubblica di Spoleto.
Innocenzi quest’anno ha gareggiato e vinto la Quintana di luglio ad Ascoli e, prima ancora, la Giostra all’anello di Monterubbiano.
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