di Andrea Ferretti
La commissione giustizia e disciplina dell’Ente Giostra di Foligno cinque giorni fa si era presa una proroga per emettere il verdetto – stavolta inappellabile – su Luca Innocenzi, il cavaliere folignate di 41 anni che ala Quintana di Ascoli detiene il record di vittorie (incrementato dal successo di quest’anno a luglio) e che ha vinto tanto anche in altre città sedi di Giostre cavalleresche.
Questa sera la sentenza: nove mesi di sospensione per l’ormai famigerata rissa del 3 giugno che si scatenò al termine delle prove ufficiali della Quintana di Foligno e alla quelle lui prese parte subito dopo essere sceso da cavallo ed essere stato l’autore delle migliori tre tornate.
I nove mesi decorrono dal 14 giugno scorso, il giorno in cui venne decisa la “sospensione cautelativa”. A Foligno sarà dunque riabilitato da metà marzo 2024. Per lui niente “Giostra della Rivincita” domenica prossima 17 settembre. Seguirà la Quintana in tv o dagli spalti, visto che al Campo dei Giochi può starci dopo l’accoglimento del suo ricorso al Tar in seguito al daspo che gli venne affibbiato dal questore di Perugia, ovviamente sempre per quella rissa.
La mannaia si è abbattuta anche su altre quattro persone giudicate dall’Ente Giostra. Hanno avuto sospensioni che vanno da uno a sei mesi, mentre i due Rioni protagonisti della rissa dovranno pagare una multa: 600 euro il Cassero (quello di Innocenzi), 300 il Morlupo.
Nei giorni successivi alla rissa, a ridosso della “Giostra dell Sfida”, Innocenzi si autoescluse durante le scuse precedendo la sospensione cautelativa di due mesi dell’Ente Giostra (14-giugno-14 agosto), la sospensione della Federazione sport equestri poi annullata dalla stessa e il daspo poi cancellato dal Tar. La sospensione della Fise, che gli avrebbe sbarrato la strada anche per altre Giostre come ad esempio quella imminente di luglio ad Ascoli, durò pochissimi giorni.
Innocenzi, che domenica a Foligno sarà sostituito dal giovane esordiente Paolo Palmieri, prima questo tourbillon aveva partecipato e vinto alla Giostra all’anello di Monterubbiano e poi gareggiato al Palio del Niballo di Faenza, alla Giostra Cavalleresca di Sulmona (vinta da Lorenzo Melosso), alla Giostra dell’anello di Servigliano e alle due Quintane di Ascoli: la prima vinta a luglio, la seconda vinta da Melosso e passata agli annali anche per una sua clamorosa uscita di pista.
Grazie al successo di Ascoli, ai due Palii in tre giorni vinti a San Ginesio e a quello conquistato a Sulmona, a questo punto il 22enne ascolano Lorenzo Melosso può virtualmente considerarsi “Miglior cavaliere d’Italia 2023”, vicitore del Premio ideato e organizzato da Roberto Parnetti di Arezzo.
Il vincitore delle precedenti edizioni (2017, 2018, 2019, 2020-2021 accorpati causa covid, 2022) è stato sempre lo stesso: Luca Innocenzi. A novembre, con la cerimonia di premiazione in programma quest’anno a San Secondo Parmense (una delle tante città sedi di Giostre) avverrà il passaggio di testimone.
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