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Il libro su Luigi Civita presentato da Andrea Ferretti al Caffè Meletti (Foto)

ASCOLI - Un po' di Cronache Picene nel primo pomeriggio Letterario dello storico locale di Piazza del Popolo, con l'autrice del testo, la figlia del primo cavaliere di Porta Romana, accompagnata dal direttore della nostra testata
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C’è stato un po’ di Cronache Picene, il 12 settembre al Caffè Letterario del Meletti, il primo degli appuntamenti che, dopo la pausa estiva, raddoppieranno fino a settembre.

 

Il direttore di Cronache Picene, Andrea Ferretti, che è anche lo storico della Quintana, ha presentato infatti il libro “Luigi Civita, il primo Cavaliere di Porta Romana”, scritto da Giulia Civita, figlia dello stesso protagonista della pubblicazione.

 

Ferretti ha preso spunto proprio dal Caffè Meletti, ripercorrendo sinteticamente la nascita della rievocazione storica che decollò con la prima edizione del 1955, ma le cui basi vennero gettate nei due anni precedenti proprio intorno a quei tavolini dove si incontravano coloro che avrebbero legato in modo indelebile il loro nome alla rievocazione.

 

Ha raccontato dei primissimi cavalieri, tutti ascolani, tra i quali anche Luigi Civita che vinse la seconda edizione del 1956 e poi quella di Roma nel 1960 in occasione delle Olimpiadi.

 

Il racconto si è quindi spostato a quanto avvenne quel 4 settembre al Circo Massimo dove, al termine della Giostra, l’allora sindaco di Ascoli Serafino Orlini consegnò il Palio al vincitore Luigi Civita, cavaliere del Sestiere di Porta Romana.

 

Civita aveva 38 anni e, rimasto per tutta la vita vicino al suo Sestiere, è venuto a mancare nel 2019 a 97 anni. Nel libro, che Ferretti ha definito “lo scrigno dei suoi ricordi”, Giulia Civita ha ripercorso la vita del padre e della sua famiglia, per tanti anni legata a filo doppio alla Quintana, in particolare al Sestiere rossoazzurro.

 

Nello stesso pomeriggio, che ha registrato una nutrita partecipazione di pubblico, la coordinatrice degli eventi Franca Maroni, con la direzione artistica di Anna Monini, ha alternato un altro momento letterario, con  la giornalista Anna Di Giorgio che ha proposto un libro nel quale ha raccolto racconti di bambini la cui infanzia è stata negata.

 

C’era anche il professor Antonio Lera, presidente di Agape.

 

Protagonista della cornice artistica sono state l’arte e la moda di Tomokono, di quella musicale il maestro dello “Spontini” Andrea Olori con la sua tromba.

 

Venerdì 22 settembre il prossimo appuntamento con “Fantasia di penne e pennelli”. Giuseppe Talamonti presenterà il romanzo “La borsa del duce”. Il momento artistico proporrà un tema innovativo, il “Dismorfismo controllato”, dove tre artisti (Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini) si cimenteranno in contemporanea sulla stessa tela, indirizzando il messaggio artistico man mano che le pennellate di gruppo prendono forma.

 

Il violino del maestro Giuseppe Marcucci allieterà la platea nella parte musicale.

 


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