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Arretramenti A14 e ferrovia, il comitato: «Ora tutte le condizioni per arrivare a una scelta condivisa dalla comunità»

IL PRESIDENTE del comitato "Arretramento A14 e FS Marche Sud" Massimo Valentini: «Attraverso questo processo previsto dalla normativa la comunità ritorna protagonista dello sviluppo territoriale. Come contributo all’approfondimento tecnico dei temi proporremo un convegno il 19 ottobre
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(foto Cristiano Ninonà)

 

«Dopo gli annunci nello scorso mese di aprile del viceministro Bignami e dell’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie, Ferraris, ad agosto, anche il ministro Salvini ha confermato recentemente nel corso della Fiera del Levante che per fine anno sarà presentato lo studio di fattibilità dell’arretramento ferroviario sulla dorsale adriatica che era stato richiesto da noi e da tutta la comunità regionale. In questi giorni la Regione Marche ha presentato una ipotesi di adeguamento della A14 nelle Marche sud che prevede la realizzazione della terza corsia nell’attuale sede da Porto Sant’Elpidio sino a Pedaso e un mini-arretramento per un solo senso di marcia da Pedaso a San Benedetto. Ora ci sono tutte le condizioni per approfondimenti tecnici necessari ad arrivare a una scelta condivisa dalla comunità».

 

E’ quanto si legge in una nota del comitato “Arretramento A14 e FS Marche Sud” presieduto da Massimo Valentini.

 

«Per l’adeguamento dell’A14, da tempo il nostro Comitato chiede uno studio di fattibilità integrato per le Marche sud a partire da Porto Sant’Elpidio. Studio che riguarderebbe sia l’arretramento ferroviario che quello autostradale in quanto la particolare situazione dell’area interessata lo richiede. Con un arretramento completo da Porto Sant’Elpidio – prosegue – risolveremmo i gravi problemi ambientali della costa sia in ordine al pesante inquinamento atmosferico presente che in ordine all’equilibrio idrogeologico che risulta particolarmente pericoloso nell’area attraversata dall’A14 per il rischio grandi frane certificato, tra l’altro, dal Piano Idrogeologico Regionale. Inoltre la soluzione dell’arretramento risolverebbe anche l’altro grave problema: quello della sicurezza stradale che sarebbe invece molto incombente per circa 10 anni nel caso di realizzazione della terza corsia nell’attuale sede. Inoltre, l’arretramento autostradale da Porto Sant’Elpidio riconnetterebbe le aree interne favorendo e sostenendo un loro nuovo sviluppo. Si avvia pertanto un processo che necessariamente dovrà rispettare le norme di legge.

 

Il Codice dei Contratti Pubblici, recentemente approvato – continua la nota del Comitato – prevede espressamente che questo tipo di opera potrà essere inserita nel programma triennale dei lavori pubblici solo dopo l’approvazione del “Documento di fattibilità delle alternative progettuali”, e che tale progetto di fattibilità tecnico-economica “deve individuare, tra più soluzioni possibili, quella che esprime il rapporto migliore tra costi e benefici per la collettività in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare”.  La legge inoltre stabilisce tutti i criteri e le modalità per la redazione del “Documento di fattibilità delle alternative progettuali” che costituirà la base per l’apertura del dibattito pubblico parimenti regolamentato dalla normativa». 

 

«Ora ci sono tutte le condizioni per passare da schermaglie che rimangono in superficie – conclude il presidente del Comitato Massimo Valentini – a quei necessari approfondimenti tecnici che sono necessari per arrivare ad una scelta condivisa dalla comunità locale. Attraverso questo processo previsto dalla normativa la comunità ritorna protagonista dello sviluppo territoriale. Come contributo all’approfondimento tecnico dei temi proporremo il prossimo 19 ottobre un convegno sul tema “Le ragioni della proposta dell’arretramento di A14 e FS”».

 


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