«Questo mondo non mi renderà cattivo»: Zerocalcare si racconta, Ventidio sold out (Video e foto)

di Luca Capponi 

«Questo mondo non mi renderà cattivo è stata scritta un po’ anni fa, in un momento in cui quei fatti erano all’ordine del giorno. C’era un ceto politico, in parte extraparlamentare, in parte oggi al governo, che correva da una parte all’altra di Roma per soffiare sul fuoco e fomentare il malcontento dei cittadini. I media hanno alimentato tutto parlandone tanto e male. Avevo l’esigenza di raccontare la vicenda con un taglio più onesto rispetto a quello che sentivo. Quando la serie stava per uscire sembrava ormai superata, invece i fatti degli ultimi giorni la rendono purtroppo molto attuale».

Zerocalcare sul palco del Ventidio

Michele Reich, in arte Zerocalcare, è stato il mattatore della giornata finale del “Festival del Fumetto”, meritorio evento che vanta la direzione artistica di Elisabetta Sgarbi. Il Teatro Ventidio Basso, giunto rapidamente al sold out appena è stata diffusa la notizia della presenza di quello che oggi è il fumettista più seguito (da giovani e non solo), lo ha ascoltato con attenzione, ribadendone la caratura artistica. Diretto, ironico, profondo, trasversale, citazionista il giusto, Zerocalcare mette la vita nei suoi personaggi e ce la restituisce nelle parole corrosive del Secco, del sé stesso animato o della “coscienza” a forma di Armadillo doppiata da Valerio Mastandrea, senza la cui voce, ribadisce lo stesso Michele, «Tutto questo non sarebbe pensabile».

Dalle locandine dei concerti punk all’autoproduzione («Andavo da una libreria all’altra di Roma con gli scatoloni pieni di libri»), dagli albi pubblicati con la BAO Publishing (sul palco anche l’editor Michele Foschini ed il giornalista Luca Valtorta) al successo di pietre miliari come “La profezia dell’armadillo” e “Kobane calling” che diventa immediato e lo conduce, nel 2021, al botto di “Strappare lungo i bordi”, serie animata da lui disegnata, scritta, diretta e in parte doppiata.

Reich, Valtorta e Foschini

«Scrivevo decine di mail a Netflix ma non rispondevano mai -racconta Zerocalcare-. Credevo, come poi è stato, che con loro potevo avere un grado di libertà maggiore nel mio percorso creativo. A un certo punto io e Michele abbiamo iniziato a pubblicare sui social una serie di post in cui parlavamo di una serie tv che stava nascendo dai nostri fumetti, bluffando un po’, alla fine siamo riusciti ad interessarli ed è partita l’avventura di “Strappare lungo i bordi”».

Un’avventura datata 2021, che si traduce in un plebiscito per questo ragazzo cresciuto a Rebibbia, nella periferia della Capitale, a cui due anni dopo ha fatto seguito, appunto, “Questo mondo non mi renderà cattivo”, uscita lo scorso giugno e subito in vetta ai contenuti più cliccati sulla piattaforma. Stavolta al centro non ci sono più le vicende esistenziali e malinconiche del debutto ma la tematica dell’immigrazione, il racconto di periferie e centri di accoglienza e delle distorsioni politiche ed umane che vi attecchiscono come mosche.

Il Ventidio applaude a più riprese, dando l’impressione che starebbe ad ascoltare per ore. Il compito di chiudere, sempre in bellezza, tocca però alla musica di Raphael Gualazzi, che seduto al pianoforte snocciola un repertorio perfettamente a suo agio tra jazz, blues e cartoon, tra Michel Petrucciani e Louis Jordan. La chicca finale di una tre giorni, quella del “Festival del Fumetto”, che ha confermato la bontà di una proposta imperniata su qualità ed eccellenza. E che rimanda al prossimo anno, con la Sgarbi già al lavoro per quella che sarà la terza edizione.

Elisabetta Sgarbi

Con Gualazzi