di Giuseppe Di Marco
Mancano pochi giorni ad ottobre: a inizio mese il Comune dovrà esprimersi sulla variante Areamare, ma prima di ufficializzare un’eventuale approvazione o un rifiuto, il vertice si è affidato ad una discussione sull’interesse pubblico relativo alla proposta di modifica del piano regolatore.
Discussione che è andata in scena nel pomeriggio del 28 settembre in sala consiliare, nel contesto di una commissione urbanistica particolarmente partecipata. Ad affacciarsi in Comune sono stati, oltre che assessori e consiglieri, anche i presidenti di comitato di quartiere Valerio Isopi (Sentina), Giovanni Procacci (vice di Ragnola), Gabriele Marcozzi (Salaria) e Leo Sestri (Mare), nonché il referente del coordinamento “Fermiamo il Consumo di Suolo” Amilcare Caselli e Giorgio Mancini (Sinistra Italiana).
Protagonista assoluto della serata, però, è stato Eolo Di Concetto, di Areamare. L’imprenditore, finita l’illustrazione dettagliata del progetto depositato 6 anni fa, ha esposto le ragioni per cui la variante rispetterebbe il criterio di interesse pubblico ricercato dall’Amministrazione comunale.
«Il progetto è immune da ogni rilievo tecnico-urbanistico – ha dichiarato Di Concetto – Voglio ricordare che il progetto di oggi non è un’idea dell’Aremare, ma figlio della volontà comunale, che nel 2017 ha dato la possibilità di operare in questo senso sulla base di un decreto ministeriale. Noi abbiamo raccolto questo invito, redigendo un progetto per 34mila metri cubi, pari ad altrettanti volumi consentiti dal piano regolatore vigente. Non c’è nessun consumo di suolo che non sia quello già previsto dal prg. Il progetto è stato perfezionato a seguito di specifiche richieste e noi vi abbiamo inserito anche la perizia giurata di un tecnico per stabilire il valore del contributo economico dovuto all’amministrazione comunale, che poi si è avvalsa del parere dell’Agenzia delle Entrate».
Al termine dell’excursus, il costruttore ha elencato i vantaggi pubblici di questo intervento: «Questa proposta – ha concluso Di Concetto – prevede l’attribuzione al Comune del 70% del maggior valore che si ottiene dalla trasformazione urbanistica dell’area, espresso dall’Agenzia delle Entrate in 6.525.000 euro. Al comune vengono ceduti 74.900 metri quadrati per il verde pubblico, nonché due grosse postazioni per il parcheggio pubblico: quella in via Mare fino a 350 posti e quella in via del Cacciatore fino a 166 posti. In più, oneri di urbanizzazione per 2,3 milioni».
Vale la pena ricordare che la variante propone la realizzazione di 18 edifici residenziali fra palazzine e villette bifamiliari, in due distinte zone: un terreno fra Via Scarlatti e Via Mare, e un altro in Via del Cacciatore.
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